Tour de France 2023, la nuova classifica generale. Tappa a Poels, Ciccone a pois

L'ultimo arrivo in salita sorride all'olandese. Nulla di fatto tra i due big: lo sloveno attacca, ma stavolta la maglia gialla si difende alla grande

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
16 luglio 2023
Wout Poels (Ansa)

Wout Poels (Ansa)

Saint-Gervais Mont-Blanc (Francia), 16 luglio 2023 - La tappa 15 del Tour de France 2023 prevede ancora una volta due corse in una: la prima la vince Wout Poels, uno dei tanti protagonisti della fuga del mattino. Per un Wout che vince, Poels, con tanto di commovente dedica allo sfortunatissimo Gino Mader, c'è un Wout che deve accontentarsi dell'ennesima piazza d'onore: Van Aert, che non riesce né a mettere in carniere una gioia personale né ad aiutare il suo capitano. Poi, appunto, c'è l'altra lotta, quella eterna tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. Stavolta qualcosa però è diverso: i due fuoriclasse mandano in avanscoperta i propri gregari e sembrano quasi giocare a scacchi. Il discorso riguarda maggiormente lo sloveno, che appare più legnoso rispetto al danese, che non può contare sul fido Sepp Kuss, acciaccato dopo la maxi caduta che all'alba della frazione aveva spezzato il gruppo. Eppure, nonostante questo grande intoppo e una pedalata all'apparenza più agile, la maglia gialla non attacca e resta a ruota di Pogacar che invece, per indole, non si risparmia neanche quando la giornata non è delle migliori, come appunto quella odierna. Lo sloveno ci prova tre volte ma stavolta Vingegaard resta incollato alla sua ruota, chiudendo di fatto uno degli appuntamenti più attesi con un nulla di fatto: forse non l'epilogo auspicato dai tifosi di entrambi i fuoriclasse, che tagliano il traguardo quasi a braccetto, in quello che è di fatto l'ultimo arrivo in salita di questa Grande Boucle. Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, il Tour ripartirà dalla tappa 16, l'attesissima cronometro di 22,4 km da Passy a Combloux che potenzialmente potrebbe dirimere una contesa così tirata anche grazie al GPM di seconda categoria inserito nella parte conclusiva: forse davvero l'ultima occasione per spezzare l'equilibrio, in un senso o nell'altro di una sfida di nervi più che di gambe.

La cronaca  

 Il gruppo riparte senza Daniel Felipe Martinez (Ineos Grenadiers), che paga le conseguenze della maxi caduta occorsa nella tappa di ieri. Al via invece ci sono Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) e Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), con quest'ultimo che si aggiudica il traguardo volante di Bluffy. Alle loro spalle si forma un drappello numerosissimo, al punto che l'unica squadra non rappresentata è la Lotto Dstny, che riesce a evadere dal gruppo principale, scosso da una maxi caduta causata da un incauto 'tifoso': a terra finiscono tra gli altri Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e Biniam Girmay (Intermarché-Circus-Wanty). Il duo al comando approccia le prime rampe del Col de la Forclaz de Montmin (7,2 km con una pendenza media del 7,3%) con un vantaggio di 40'' sugli inseguitori: lo scollinamento sorride a Lutsenko, mentre lo sprint dalle retrovie vede Giulio Ciccone (Lidl-Trek) beffare Neilson Powless (EF Education-EasyPost). Poco prima del Col de la Croix Fry (11,3 km con una pendenza media del 7%) in testa alla corsa si porta Marco Haller (Bora-Hansgrohe), sulle cui tracce si lancia Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty). Al comando si forma una coppia prima che il portoghese si metta in proprio: uno scatenato Ciccone però non ci sta e va a scollinare per primo. Ciò che resta del drappello dei fuggitivi affronta poi il Col des Aravis (4,4 km con una pendenza media del 5,8%), sul quale scatta Marc Soler (UAE Team Emirates), che scollina per primo: l'altra fucilata la sferra Wout Van Aert (Jumbo-Visma), agganciato poi da Krists Neilands (Israel-Premier Tech) e Wout Poels (Bahrain Victorious). In discesa intanto Rigoberto Uran (EF Education-EasyPost) e Chris Hamilton (Team DSM-Firmenich) sono protagonisti di una scivolata senza grosse conseguenze: lo stesso destino tocca a Neilands, che va a sbattere contro un muretto dopo l'ennesima interferenza di una moto in questo Tour. Al comando resta così un terzetto composto da Van Aert, Soler e Poels, che approccia con slancio la Cote des Amerands (2,7 km con una pendenza media del 10,9% e massima del 17%): in realtà l'armonia si rompe presto, con Soler che perde contatto e deve fare i conti con il forcing dei due battistrada. Ci pensa poi Poels a scattare e a scollinare per primo: alle sue spalle ci sono, nell'ordine, Soler, Van Aert e poi i superstiti della fuga del mattino. La strada spiana per poche centinaia di metri prima della salita finale verso Saint-Gervais Mont-Blanc (7 km con una pendenza media del 7,7% e massima del 10,1%): l'UAE Team Emirates detta da subito un ritmo intenso che costa caro a Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). La scrematura funziona: insieme ad Adam Yates e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) c'è il solo Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Il britannico, che mette il podio nel mirino, stacca i due eterni rivali, che vengono raggiunti da Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers): Pogacar sferra il primo attacco nell'ultimo km, trovando la pronta replica di Vingegaard. Lo sloveno ci riprova altre due volte ma oggi la maglia gialla non si fa sorprendere, mostrando a tratti una condizione migliore di quella del rivale.

Ordine d'arrivo tappa 15 Tour de France 2023

  1) Wout Poels (TBV) in 4h40'45'' 2) Wout Van Aert (TJV) +2'08'' 3) Mathieu Burgaudeau (TEN) +3'00'' 4) Lawson Craddock (JAY) +3'10'' 5) Mikel Landa (TBV) +3'14'' 6) Thibaut Pinot (GFC) +3'14'' 7) Guillaume Martin (COF) +3'32'' 8) Mattias Skjelmose (LTK) +3'43'' 9) Simon Guglielmi (ARK) +3'59'' 10) Warren Barguil (ARK) +4'20''  

Classifica generale Tour de France 2023

  1) Jonas Vingegaard (TJV) in 62h34'17'' 2) Tadej Pogacar (UAD) +10'' 3) Carlos Rodriguez (IGD) +5'21'' 4) Adam Yates (UAD) +5'40'' 5) Jai Hindley (BOH) +6'38'' 6) Sepp Kuss (TJV) +9'16'' 7) Pello Bilbao (TBV) +10'11'' 8) Simon Yates (JAY) +10'48'' 9) David Gaudu (GFC) +14'07'' 10) Guillaume Martin (COF) +14'18''  

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