Europei di ciclismo 2023, la delusione di Ganna: "Sfortunati, ma ci rifaremo"

Gongola invece il vincitore Laporte: "E pensare che volevo solo scremare il gruppo"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 settembre 2023

Filippo Ganna (Ansa)

Roma, 24 settembre 2023 - Al via della prova in linea degli Europei di ciclismo 2023 le grandi stelle non erano molte. Eppure, Christophe Laporte è riuscito a beffare i favoritissimi: su tutti un Wout Van Aert ormai condannato al ruolo di eterno secondo.  

Le dichiarazioni di Laporte e Ganna

  Anche lo stesso francese, curiosamente compagno di squadra del belga nella solita Jumbo-Visma, è rimasto stupito dall'efficacia del suo attacco, andato di fatto oltre ogni più rosea aspettativa. "Non è stato facile. Anzi: è stato pazzesco. Sapevo che sarebbe stata dura vincere allo sprint, quindi sono scattato con l'intento di scremare il gruppo. E' andata benissimo e sono felice di avere la possibilità di indosasare questa maglia per un anno intero". Il tutto con una dedica per Nathan Van Hooydonck, lo sfortunato compagno di squadra costretto al ritiro a causa di un'anomalia al cuore. "Ringrazio tutti e in particolare Nathan, al quale va il mio primo pensiero". Alla gioia di Laporte fa da contraltare l'amarezza di chi come Filippo Ganna in pratica non ha proprio avuto la possibilità di giocarsi il successo in terra olandese: colpa di una corsa maledetta fin dalle primissime pedalate per il piemontese e per l'intera spedizione azzurra. "Abbiamo avuto un po' di sfortuna. Nella prima caduta siamo rimasti coinvolti in tanti e i miei compagni sono stati bravi a riportarmi in gruppo. Siamo entrati alla grande nel circuito: segno di una squadra che stava lavorando bene. Poi però purtroppo c'è stata la seconda caduta, quella che ci ha tagliato le gambe. E' andata male, ma ci rifaremo presto: ora dobbiamo solo recuperare".

Maledizione secondi posti per Van Aert

Insomma, Top Ganna l'ha presa bene. Chissà se lo stesso si può dire di un Van Aert che ha davvero un conto aperto con il secondo gradino del podio. La postazione è diventata ormai consueta per il belga, che l'ha raggiunta nelle prove in linea e a cronometro dei Mondiali, oltre che alle Olimpiadi e appunto nella gara odierna, valida per la prova in linea degli Europei. La piazza d'onore è arrivata anche al Giro delle Fiandre, alla Parigi-Roubaix, alla Freccia del Brabante e alla Classica di Amburgo. Il tutto senza considerare quelle corse che poi effettivamente Van Aert, almeno una volta nella carriera, ha vinto pur avendo comunque prima o poi toccato il secondo gradino del podio oppure le tappe dei Grandi Giri. Impossibile in questi casi parlare solo di dettagli e sfortuna. L'impressione è che al belga sia spesso mancata la verve necessaria per spuntarla in quelle corse secche nelle quali questo ingrediente è fondamentale. Non solo: alla luce del grande lavoro svolto da gregario nella Jumbo-Visma, in diverse occasioni Van Aert è arrivato agli appuntamenti clou anche in debito d'ossigeno. Insomma, 'mister medaglia d'argento' dovrebbe prendere esempio dal suo acerrimo rivale Mathieu Van Der Poel, che negli anni ha imparato a gestire le forze e il calendario raccogliendo ottimi risultati.

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