Giro delle Fiandre 2024: ordine d’arrivo. Il tris di Van der Poel, il cuore di Bettiol e il colpo di Mozzato
Il campione iridato ripete i successi già ottenuti nel 2020 e nel 2022: secondo, a oltre 1' di distanza, il veneto, che batte Matthews, poi declassato ad appannaggio di Politt. Rimpianti per Bettiol, che chiude comunque in top 10
Oudenaarde (Belgio), 31 marzo 2024 - Dopo i successi ottenuti già nel 2020 e nel 2022, Mathieu Van Der Poel cala il tris al Giro delle Fiandre 2024 e lo fa grazie all'azione decisiva nata sul Koppenberg, dove gran parte dei corridori si impantana nel fango ed è costretto a scendere dalla bici: non il campione iridato su strada e nel ciclocross, che fa il vuoto e da lì in poi si invola verso l'ennesima impresa della sua carriera. Ai suoi rivali, tra cui non ci sono il vincitore in carica Tadej Pogacar (per scelta tecnica) e l'idolo di casa Wout Van Aert (per infortunio), resta solo da lottare per il podio: a completarlo sono Luca Mozzato e Michael Matthews (poi declassato appannaggio di Nils Politt), mentre mastica amaro Alberto Bettiol, ripreso insieme a Dylan Teuns dagli inseguitori proprio sulla linea del traguardo.
La cronaca
Pronti, via e Luke Durbridge (Team Jayco AlUla) prova il primo scatto: a raggiungerlo sono il compagno di squadra Elmar Reinders (Team Jayco AlUla), Bert Van Lerberghe (Soudal Quick-Step), David Dekker (Arkéa-B&B Hotels), Stanislaw Aniolkowski (Cofidis), Damien Touzé (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lionel Taminiaux (Lotto Dstny) e Jelle Vermoote (Bingoal WB), con Niklas Markl (Team DSM-Firmenich PostNL) che resta inizialmente a metà strada e Dylan Van Baarle (Visma-Lease a Bike) alle prese con problemi meccanici. Dopo la frenesia iniziale, la situazione si stabilizza, con i battistrada a poter amministrare un vantaggio intorno ai 4': un buon margine che consente a Vermoote anche di cambiare bici per un guaio meccanico. Tutto sembra andare per il meglio, ma a 201 km dal traguardo un passaggio a livello giù ferma momentaneamente i fuggitivi, che perdono buona parte del loro vantaggio dal gruppo, dal quale intanto si ritira Miles Scotson (Arkéa-B&B Hotels), prima di riguadagnarlo strada facendo. Dopo una lunga fase di stasi, la corsa si accende sul primo tratto in pavé, il Lippenhovenstraat, con il ritmo che si alza sia tra i fuggitivi sia nel plotone. Il primo passaggio sull'Oude Kwaremont (2,6 km con una pendenza media del 3,5%) vede una caduta senza troppe conseguenze che coinvolge Matej Mohoric (Bahrain Victorious) e Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team): ben più serio l'incidente che vede protagonisti, tra gli altri, Guillaume Boivin, Riley Sheehan (Israel-Premier Tech) e anche una sfortunata spettatrice. Le cadute cominciano a intensificarsi poco prima del Kapelleberg, così come il vento. A sorpresa, a 114 km dal traguardo, scatta Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), subito chiuso da Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck): è il sintomo di una corsa ormai esplosa, con la Visma-Lease a Bike che improvvisamente accelera. Sul Wolvenberg si fanno vedere anche i big: la prima rasoiata è di Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike), imitato da Mads Pedersen (Lidl-Trek). Il danese ci riprova sul Molenberg: a tallonarlo c'è anche Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck). Anche Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) ci prova con un allungo che contribuisce a creare un drappello in cui ci sono tutti i migliori: a farne le spese i fuggitivi della prima ora, ripresi inesorabilmente. Sul Valkenberg un Pedersen indemoniato nonostante la caduta di pochi giorni fa scatta ancora: alla sua ruota si porta Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck). Intanto in gruppo finiscono sull'asfalto Stefan Kung (Groupama-FDJ) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates): il primo riparte, anche se ormai appare fuori dai giochi vittoria, mentre il secondo sale in ammiraglia. Sul Berg Ten Houte si stacca Alaphilippe. Sul Nieuwe Kruisberg/Hotond (2,7 km con una pendenza media del 4,1%) Oier Lazkano (Movistar Team) prova a scattare. Come da previsioni però la corsa esplode sul secondo passaggio sull'Oude Kwaremont: Van Der Poel scatta ma non fa il vuoto e si porta dietro proprio Lazkano e un redivivo Pedersen. Con loro ci sono anche Tim Wellens (UAE Team Emirates), Laurenz Rex (Intermarché-Wanty), Laurence Pithie (Groupama-FDJ) e Dylan Teuns (Israel-Premier Tech) prima che il resto del drappello dei superstiti si agganci. Il Paterberg fa un'altra scrematura, con Ivan Garcia Cortina (Movistar Team) che prova ad approfittare della stasi con uno scatto in discesa prima di essere fermato da un guaio al cambio sul Koppenberg. Lo spagnolo è costretto a scendere dalla bici e a scalare a piedi uno dei muri più complicati: come lui diversi corridori, piegati dalla fatica e dal fango in una scena che rievoca più il ciclocross che la strada. Praticamente l'habitat naturale di Van Der Poel, uno dei pochi che resta in piedi e con una buona andatura: l'unico che prova a tenere il passo del campione iridato è Jorgenson, che insegue però a distanza di diversi metri. L'olandese guadagna sempre di più, mentre lo statunitense viene ripreso dal drappello tirato da Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), un'altra 'vittima' del fango del Koppenberg. Con il toscano ci sono Jorgenson, Garcia Cortina, Wellens, Teuns, Pedersen e Rex: per questo drappello, attardato di 1'25'', l'impressione è che la lotta sia aperta solo per completare il podio. Questo plotone non solo non guadagna sulla testa della corsa ma perde anche terreno nei confronti del gruppetto tirato da Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team). Intanto sul Kruisberg scatta Bettiol, con il solo Teuns a tenerne le ruote dopo che il precedente tentativo di Garcia Cortina non aveva dato frutti. Il Paterberg non fa male a un Van Der Poel ormai lanciato verso il successo, mentre la coppia Bettiol-Teuns perde terreno dagli inseguitori, che li divorano proprio sul traguardo: si profila uno sprint a due tra Luca Mozzato (Arkéa-B&B Hotels) e Michael Matthews (Team Jayco AlUla), con l'azzurro a spuntarla e l'australiano declassato per non aver tenuto la linea.
Ordine d'arrivo Giro delle Fiandre 2024
1) Mathieu Van Der Poel (ADC) in 6h05'17'' 2) Luca Mozzato (ARK) +1'02'' 3) Nils Politt (UAD) +1'02'' 4) Mikkel Bjerg (UAD) +1'02'' 5) Antonio Morgado (UAD) +1'02'' 6) Magnus Sheffield (IGD) +1'02'' 7) Oliver Naesen (DAT) +1'02'' 8) Dylan Teuns (IPT) +1'02'' 9) Alberto Bettiol (EFE) +1'02''
10) Toms Skuins (LTK) +1'02''
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