Giro d'Italia 2024, tappa 15: poker di Pogacar a Livigno. Ordine d'arrivo e classifica

Altra mazzata inflitta dalla maglia rosa agli inseguitori, con Thomas e Martinez che perdono 2'50'' nella giornata nera di Tiberi e degli altri azzurri

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
19 maggio 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Livigno (Mottolino), 19 maggio 2024 - La tappa 15, quella regina del Giro d'Italia 2024, porta la carovana da Manerba del Garda a Livigno (Mottolino) dopo 222 km e, soprattutto, segna l'ennesimo trionfo, il quarto, di Tadej Pogacar, che scatta sul Passo di Foscagno e fa il vuoto dopo aver ripreso ciò che rimaneva dei fuggitivi del mattino, capitanati da un Nairo Quintana all'altezza dei giorni d'oro. Gli altri, dopo oltre 6 ore di gara, pagano un dazio pesantissimo e nel calderone degli umani ci sono anche i rivali, per la verità già molto distanziati, per la classifica generale. Tutti, tra cui un Antonio Tiberi in forte difficoltà così come Lorenzo Fortunato e Filippo Zana, perdono dalla maglia rosa, che ha ipotecato la vittoria del Giro d'Italia, dovendo praticamente pensare soltanto a gestire il grande vantaggio accumulato: per la precisione ora 6'41'' su Geraint Thomas e 6'56'' su Daniel Felipe Martinez, che da qui a Roma dovranno lottare soltanto per difendere le proprie posizioni sul podio. La tappa 16, la Livigno-Santa Cristina Val Gardena/St. Christina in Groden (Monte Pana) di 206 km, nasconderà diverse insidie: dall'incognita del giorno di riposo ai 3 GPM da scalare, tra cui la nuova Cima Coppi dopo la fumata nera per il passaggio sullo Stelvio. Incognite che, a meno di qualcosa di attualmente impronosticabile, non spaventano un Pogacar maestoso, che appone un altro sigillo in una carriera già fantastica ad appena 25 anni nel segno di fantasia, spettacolo e la voglia di onorare al massimo ogni corsa: anche quel Giro d'Italia che l'ha a lungo corteggiato prima di poterlo inserire nella propria startlist, all'edizione 107.  

La cronaca  

 Pronti, via e si forma la fuga buona, composta da Simone Velasco, Davide Ballerini (Astana Qazaqstan Team), Davide Bais (Team Polti Kometa), Alessandro Tonelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Harrison Wood (Cofidis), Laurence Pithie, Lewis Askey, Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty), Bert Van Lerberghe (Soudal Quick-Step) e Caleb Ewan (Team Jayco AlUla), con Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost) a metà strada prima di alzare bandiera bianca. La prima salita è quella di Lodrino (7,3 km con una pendenza media del 4,5% e massima dell'11%) vede l'attacco di Simon Geschke (Cofidis) ed Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels), a loro volta raggiunti da un drappello molto numeroso: a scollinare per primo intanto è Pithie. Poco prima del Colle San Zeno (13,9 km con una pendenza media del 6,6% e massima del 14%) dal gruppo evadono anche Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) e Amanuel Gebreigzabhier (Lidl-Trek): lo stesso fa Luke Plapp (Team Jayco AlUla), uno degli uomini più interessanti dei contrattaccanti insieme a Einer Rubio (Movistar Team), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Davide Piganzoli e Mattia Bais (Team Polti Kometa). Proprio Pellizzari, Piganzoli e Scaroni, che scollina per primo, si uniscono alla testa della corsa insieme ad altri contrattaccanti. L'armonia dura poco, perché in discesa si avvantaggiano Bayer, Wood, Pellizzari, Scaroni, Tonelli e Ballerini, che passa per primo al traguardo volante di Malonno. La strada comincia progressivamente a impennarsi verso il Passo del Mortirolo (12,6 km con una pendenza media del 7,6% e massima del 16%): a scollinare per primo è Scaroni prima che dalle retrovie ciò che resta dei fuggitivi della prima ora si ricongiunga con i tre al comando. In realtà, la strada non smette mai di salire fino allo strappo de Le Motte, segnato come traguardo intermedio, dove ad accelerare è Piganzoli, che corre sulle strade di casa: a passare per primo però è Attila Valter (Visma-Lease a Bike), col quale ci sono anche Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers), Nairo Quintana (Movistar Team) e Luca Covili (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè). Il traguardo Intergiro di Isolaccia-Valdidentro premia invece Piganzoli: poco dopo la strada torna a salire verso Passo di Foscagno (15 km con una pendenza media del 6,4% e massima dell'11%), sul quale scatta Steinhauser, presto agganciato e superato da Quintana. A 5 km dallo scollinamento intanto in gruppo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), con Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team) a pagare subito dazio. Al GPM passa per primo Quintana, con Pogacar attardato di 40'': dopo la discesa la strada torna a salire verso Livigno (Mottolino) (4,7 km con una pendenza media del 7,7% e massima del 19%). A 2 km dal traguardo la maglia rosa aggancia e supera Quintana, involandosi verso l'ennesimo trionfo di un Giro d'Italia ormai nelle sue mani. Crollano invece gli altri, tra cui Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), aiutato dal solo Damiano Caruso (Bahrain Victorious), ma per tutti i giochi praticamente sono aperti soltanto per le posizioni di rincalzo.

Ordine d'arrivo tappa 15 Giro d'Italia 2024

1) Tadej Pogacar (UAD) in 6h11'43'' 2) Nairo Quintana (MOV) +29'' 3) Georg Steinhauser (EFE) +2'32'' 4) Romain Bardet (DFP) +2'47'' 5) Daniel Felipe Martinez (BOH) +2'50'' 6) Geraint Thomas (IGD) +2'50'' 7) Einer Rubio (MOV) +2'58'' 8) Ben O'Connor (DAT) +2'58'' 9) Thymen Arensman (IGD) +3'05'' 10) Jan Hirt (SOQ) +3'20''

Classifica generale Giro d'Italia 2024

  1) Tadej Pogacar (UAD) in 56h11'42'' 2) Geraint Thomas (IGD) +6'41'' 3) Daniel Felipe Martinez (BOH) +6'56'' 4) Ben O'Connor (DAT) +7'43'' 5) Antonio Tiberi (TBV) +9'26'' 6) Thymen Arensman (IGD) +9'45'' 7) Romain Bardet (DFP) +10'49'' 8) Filippo Zana (JAY) +11'11'' 9) Einer Rubio (MOV) +12'13'' 10) Jan Hirt (SOQ) +13'11''  

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