Giro di Lombardia 2023, storico tris di Pogacar. L'ordine d'arrivo

Lo sloveno fa il vuoto sulla discesa del Passo di Ganda e vince, per la terza volta di fila, davanti a Bagioli e Roglic

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
7 ottobre 2023
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Bergamo, 7 ottobre 2023 - E sono 3: Tadej Pogacar vince il Giro di Lombardia 2023 e porta a 3 la striscia di successi di fila nell'ultima Classica Monumento della stagione. Il trionfo dello sloveno è maturato non senza qualche momento di difficoltà. Si comincia dallo scatto sul Passo di Ganda che non fa il vuoto, con Aleksandr Vlasov (non esattamente un fenomeno) a rimontare lo sloveno, che però non si arrende e attacca ancora in discesa, sorprendendo il drappello dei migliori, privo di un Remco Evenepoel caduto nella prima parte della corsa e da quel momento in poi di fatto fuori dai giochi. Il fuoriclasse dell'UAE Team Emirates continua la propria azione nel tratto in pianura che precede l'ingresso a Bergamo: il tutto nonostante un principio di crampi alla coscia destra a causa del gran caldo. Mentre Pogacar ha il tempo addirittura di godersi la meritata, alle sue spalle, a distanza tutt'altro che ravvicinata, si consuma la volata per il podio, completato da un ottimo Andrea Bagioli e Primoz Roglic. Quest'ultimo non ha avuto lo stesso smalto mostrato appena la scorsa settimana al Giro dell'Emilia 2023, quello in cui proprio il suo connazionale era sembrato più in difficoltà. Nel giro di pochi giorni tutto si ribalta in favore di un Pogacar sempre più nella storia.  

Le pagelle di Angelo Costa

La cronaca

  Pronti, via e si forma subito la fuga buona: a comporla sono Thomas De Gendt (Lotto Dstny), Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Mattia Bais (Eolo-Kometa Cycling Team), Nicolò Buratti (Bahrain Victorious), Jacob Eriksson (Tudor Pro Cycling Team), Simon Geschke (Cofidis), Asbjorn Hellemose (Lidl-Trek), Paul Ourselin (Team TotalEnergies), Nicolas Prodhomme (AG2R Citroen Team) e Kamil Malecki (Q36.5 Pro Cycling Team). Alle loro spalle si forma un drappello di inseguitori che annovera Alex Tolio, Martin Marcellusi (Green Project-BardianiCSF-Faizanè), Nils Brun (Tudor Pro Cycling Team), Ben Swift (Ineos Grenadiers), Nicola Conci e Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck). Il primo vero colpo di scena è tuttavia un altro: Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) viene coinvolto in una brutta caduta e perde inizialmente contatto dal gruppo, salvo poi rientrare ma decisamente non in buone condizioni fisiche e mentali. Va decisamente peggio a Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), costretto al ritiro a causa di una probabile frattura alla testa del femore. La corsa affronta la prima difficoltà di giornata, il Passo del Ghisallo (8,8 km con una pendenza media del 3,9%): proprio sulla prima difficoltà di giornata, affrontata dal versante più semplice e sulla quale scollina per primo Marcellusi, i due plotoni si compattano in testa alla corsa. La prossima salita è quella della Roncola (7,5 km con una pendenza media del 7,3% e massima del 10%), che screma ulteriormente un gruppo che prova a controllare la fuga, mantenendo il ritardo fisso intorno ai 3'. In discesa Brun prova a sorprendere il resto dei battistrada, mentre nel plotone principale diversi corridori sono costretti a fermarsi a causa di problemi meccanici: tra essi ci sono anche Pavel Sivakov e Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). La prossima salita è quella verso Berbenno (6,9 km con una pendenza media del 5%), sulla quale si consuma il primo colpo di scena della giornata: Enric Mas (Movistar Team) perde contatto dal gruppo prima di ritirarsi. Lo scenario cambia ancora sul Passo della Crocetta (11,6 km con una pendenza media del 5,8%): il drappello dei battistrada, ridotto ormai ai soli Battistella, Bais, Geschke, Ourselin, Tolio, Marcellusi e Prodhomme, perde unità tra gli attaccanti del mattino, ma accoglie presto Ben Healy (EF Education-EasyPost) e Oscar Onley (Team DSM-Firmenich). Il resto della scrematura lo fa la salita di Zambla Alta (9,8 km con una pendenza media del 3,3%): fin dalle prime rampe davanti restano i soli Healy, Onley, Marcellusi e Prodhomme. Il drappello al comando si ricompatta prima che Healy, una furia, torni a dettare un'andatura proibitiva per gran parte dei suoi compagni di avventura. A proposito di andatura: il gruppo è tirato dalla solita Jumbo-Visma e le prime vittime illustri sono Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla) ed Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe). Intanto una caduta complica i piani di Mikel Landa (Bahrain Victorious), Richard Carapaz, Esteban Chaves (EF Education-EasyPost) e Jakob Fuglsang (Israel-Premier Tech). Intanto davanti Healy e Marcellusi si avvantaggiano su Onley, Prodhomme e Tolio. Il Passo di Ganda (9,3 km con una pendenza media del 7,1%) lascia in avanscoperta il solo Healy, a sua volta ripreso dal gruppo quando mancano 37 km all'arrivo: niente da fare anche per Evenepoel, che perde subito contatto, facendo così diventare Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step) il capitano della propria squadra. Davanti ci sono praticamente tutti i grandi favoriti: curiosamente, Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si marcano e restano inizialmente attardati. Il primo dei due sloveni in realtà sembra in difficoltà, mentre il secondo scatta e prova a fare il vuoto a 33 km dall'arrivo: Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) scatta e si riporta sulla testa della corsa. Un redivivo Roglic a sua volta rientra proprio nel momento in cui Carapaz perde invece terreno. Pogacar non ci sta e attacca in discesa: alle sue spalle a sorpresa si crea un buco nel quale emergono delle inattese difficoltà in pianura di Roglic. Il vantaggio di Pogacar si dilata prima di una serie di crampi alla coscia destra che rischia di rovinare la sua azione: notoriamente il fuoriclasse dell'UAE Team Emirates soffre il caldo. Pogacar supera il momento di difficoltà e si invola verso il terzo successo di fila al Lombardia: alle sue spalle la lotta è aperta soltanto per il podio e premia nell'ordine un ottimo Bagioli e Roglic.

Ordine d'arrivo Giro di Lombardia 2023

  1) Tadej Pogacar (UAD) in 5h55'33'' 2) Andrea Bagioli (SOQ) +51'' 3) Primoz Roglic (TJV) +51'' 4) Aleksandr Vlasov (BOH) +51'' 5) Simon Yates (JAY) +51'' 6) Adam Yates (UAD) +51'' 7) Carlos Rodriguez (IGD) +1'05'' 8) Richard Carapaz (IGD) +1'05'' 9) Remco Evenepoel (SOQ) +1'25'' 10) Andreas Kron (LTD) +1'25''  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su