Jonas Vingegaard: "Vorrei partecipare a Olimpiadi e Mondiali"

Dopo la (discutibile) latitanza dalla propria Nazionale, il danese non esclude un 2024 diverso: "Ma non dipende da me: dovrò essere convocato"

18 novembre 2023
Jonas Vingegaard (Ansa)

Jonas Vingegaard (Ansa)

Roma, 18 novembre 2023 - La quasi contemporaneità tra il Tour de France 2024 e le Olimpiadi di Parigi 2024 metterà diversi corridori di fronte a una scelta: a maggior ragione se ci sono di velleità di successo in almeno una delle due competizioni. Poi c'è chi come Jonas Vingegaard non esclude la caccia a una doppietta che avrebbe del clamoroso: a patto ovviamente di essere convocato dalla propria rappresentativa.  

Olimpiadi o Mondiali?

  In effetti, la Danimarca ha una tale abbondanza di specialisti di corse di un giorno da potersi permettere anche di scegliere di lasciare a casa eventualmente qualche pezzo grosso meno avvezzo ad appuntamenti del genere. Magari a rischiare il taglio potrebbe essere proprio Vingegaard, che ai microfoni dell'agenzia Ritzau prova a fissare gli obiettivi per la prossima stagione, provando così a smentire quella maldicenza più o meno fondata che lo vede concentrare i propri sforzi stagionali sulla sola Grande Boucle. "Spero di essere selezionato per la gara olimpica, ma se così non fosse non ne sarei affatto stupito. Gli allenatori potrebbero scegliere benissimo altri quattro corridori. Io per ora posso soltanto confermare che mi piacerebbe esserci, ma non dipende da me e lo capisco benissimo". Insomma, Vingegaard non perderebbe la sua proverbiale flemma neanche in caso di esclusione dalle Olimpiadi, un obiettivo che fa gola ma forse non quanto un altro che si staglierà all'orizzonte dopo poche settimane. "Forse il percorso dei Mondiali si addice maggiormente alle mie caratteristiche. Penso che andrò a Zurigo: in quel caso do quasi per scontata la convocazione perché in Danimarca non ci sono così tanti corridori capaci di rendere al massimo su un tracciato del genere". In effetti il due volte vincitore del Tour de France non mente in nessuna delle sue due disamine. Partendo dall'analisi del percorso olimpico, corridori come Mads Pedersen, Kasper Asgreen, Magnus Cort Nielsen, Mattias Skjelmose, Andreas Kron e Soren Kragh Andersen potrebbero essere più indicati: al ct danese il compito di fare una cernita in un novero da far invidia a diverse altre rappresentative. Poi c'è la rassegna iridata di Zurigo, che metterà sul piatto 4470 metri di dislivello a fronte dei 2800 della prova in linea delle Olimpiadi: il terreno perfetto per uno scalatore come Vingegaard, che sembra finalmente in procinto di fare pace con la propria Nazionale dopo qualche assenza di troppo che non è stata gradita né in patria né fuori. L'unica certezza per il corridore della Jumbo-Visma si chiama Tour de France 2024, da affrontare ovviamente sempre con i gradi di capitano. Il trionfo di Sepp Kuss alla Vuelta 2023 rischia però di lasciare qualche strascico, come affermato appena pochi giorni fa dallo stesso danese: non è infatti escluso che lo statunitense, che a sua volta di recente non ha nascosto il desiderio di vincere prima o poi la Grande Boucle, possa presentarsi al via di Firenze come luogotenente o addirittura secondo capitano, con la strada che avrebbe poi il compito di fissare le gerarchie definitive.

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