Ciclismo, Vingegaard: "Bene avere due capitani, ma serve più chiarezza in squadra"

Il danese torna a quanto accaduto alla Vuelta 2023 e attacca i vertici della Jumbo-Visma: "Lasciarono decidere noi e fu un errore che ci costrinse ad attaccarci a vicenda"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
16 novembre 2023
Jonas Vingegaard (Ansa)

Jonas Vingegaard (Ansa)

Roma, 16 novembre 2023 - La partenza di Primoz Roglic direzione Bora-Hansgrohe ha liberato la Jumbo-Visma di qualche pericoloso gioco di potere interno. Di qualche, ma evidentemente non di tutti: il messaggio lo ha recapitato forte e chiaro Jonas Vingegaard, intercettato dai microfoni di DR.

Uno o due capitani?

  Si parla di gerarchie interne e il nastro non può che essere riavvolto fino alla Vuelta 2023, la corsa che ha di fatto un po' rivoluzionato tutto in seno allo squadrone olandese: alla fine, la scelta dell'ammiraglia è ricaduta su Sepp Kuss, ma non senza una scia di polemiche e malumori che in un certo senso si fa ancora sentire. "Penso sia stato giusto non giocarci la vittoria, ma la decisione andava presa prima. E' in casi del genere che la dirigenza deve essere brava a imporre le proprie direttive, perché ovviamente ognuno di noi voleva vincere". Insomma, tra le righe (ma neanche tanto) il danese critica una Jumbo-Visma che a settembre, almeno inizialmente, aveva lasciato ai propri 'tre moschettieri' il compito di decidere il da farsi sulle strade di Spagna. A quanto pare non senza qualche problema interno. "Per me era frustrante attaccare i miei compagni: non mi è piaciuto, perché penso sia importante correre tutti insieme e non contro. Invece mi sono ritrovato in una situazione in cui ero tenuto a fare qualcosa, nonostante avessi ripetuto varie volte che non mi piaceva: alla fine - continua Vingegaard - sono stato felice di aver potuto aiutare Kuss, ripagandolo così per tutte le volte in cui lui mi aveva dato una mano". Se questo è il passato, il futuro per il danese sembra già proiettato al Tour de France 2024: possibilmente con le idee più chiare di quelle viste alla Vuelta 2023. "Penso che il capitano sarò io, mentre Kuss avrà un ruolo simile a quello ricoperto negli ultimi anni: è così forte che potrebbe benissimo entrare nella top 5, perché detta il ritmo e poi lo mantiene fino al traguardo". Insomma, il danese, almeno a parole e a distanza di mesi, non boccia la possibile soluzione del doppio capitano. "Può essere utile ad avere più armi tattiche, ma bisogna essere tutti sullo stesso livello. Lo si è visto alla Vuelta: eravamo forti uguale e abbiamo occupato tutto il podio".

Oss passa al gravel

  Si parla di gregari e, con le dovute proporzioni, nella categoria si può annettere anche Daniel Oss, una delle chiome più famose in gruppo che però nel 2024 lascerà la strada per dedicarsi esclusivamente al gravel. Il trentino, fino a questa stagione in forza al Team TotalEnergies, tornerà a un vecchio amore, intorno al quale il marchio Specialized costruirà una nuova squadra. L'obiettivo del classe '87, grande spalla in particolare di fuoriclasse del calibro di Greg Van Avermaet e Peter Sagan, è ritrovare l'azzurro della Nazionale per puntare a Europei e Mondiali in una disciplina che sta conquistando sempre più visibilità: processo destinato a subire un'accelerazione man mano che ex professionisti lasceranno l'asfalto liscio per andare sul ruvido.

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