Ciclismo, Kuss 'scarica' Roglic: "Grande corridore, ma ha fatto bene ad andare altrove"

Lo statunitense torna sull'addio dello sloveno dalla Jumbo-Visma: "Grazie a lui sono cresciuto tanto, ma è giusto che oggi sia in una squadra al suo servizio"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 ottobre 2023
Sepp Kuss e Primoz Roglic (Ansa)

Sepp Kuss e Primoz Roglic (Ansa)

Roma, 24 ottobre 2023 - L'arte di sapersi lasciare al momento giusto secondo Sepp Kuss: al centro del discorso c'è Primoz Roglic, fresco di passaggio dalla Jumbo-Visma alla Bora-Hansgrohe. Un trasferimento forse nell'aria da tempo ma di fatto accelerato da quanto successo appena poche settimane fa.

"Roglic grande maestro, ma... "

In seno allo squadrone olandese tutto è esploso nella Vuelta 2023, quella che ha visto il successo a sorpresa proprio dello statunitense, intercettato dai microfoni di GCN a pochi giorni dall'ennesima festa consumatasi in patria dopo un exploit che ha stupito innanzitutto il diretto interessato. Il primo argomento toccato, manco a dirlo, è stato proprio questo inatteso trionfo che rischia (si fa per dire) di cambiare le prospettive di carriera di colui che viene considerato a ben ragione il gregario più forte al mondo. "Penso di poter arrivare più concentrato alle corse se le vivo sapendo fin da subito di non dovermi rilassare troppo. In Spagna nelle prime tappe avevo pianificato di perdere più tempo possibile per salvare energie preziose, ma poi tutto è cambiato: mi sono sentito così bene che ho cominciato a fare il ragionamento opposto". Il resto lo ha fatto una 'fuga bidone' che ha riscritto la classifica della Vuelta e, di conseguenza, anche le gerarchie in casa Jumbo-Visma: oltre ad aver probabilmente modificato pure le aspirazioni future di Kuss. "Essere ai vertici della graduatoria o comunque in una posizione competitiva mi mantiene attento. Ovviamente, mi piace vincere: come seconda opzione accetto il ruolo di luogotenente, che è un buon compromesso". Insomma, il vecchio Kuss, semplice gregario, cede il passo al nuovo Kuss, quello che invece non rispedirà più al mittente eventuali possibilità di vittoria. E qui torna in auge l'addio di Roglic, colui che tra i compagni di squadra dello statunitense nella recente Vuelta aveva palesato il maggiore malcontento per la scelta operata dalla propria ammiraglia: con tanto di attacchi, con e senza la complicità di Jonas Vingegaard, alla maglia rossa. Una mossa che non è piaciuta a tanti e forse neanche allo stesso Kuss, che all'epoca, almeno in pubblico, ha fatto buon viso a cattivo gioco. In realtà, a distanza di mesi il nativo di Durango continua a difendere il proprio ex compagno di squadra. "Se la Jumbo-Visma è arrivata dov'è ora, è anche merito di Roglic, che negli anni ha stimolato tutti noi a cercare di migliorarsi sempre. Ho imparato tanto da lui e dai suoi insegnamenti diretti e indiretti: l'ho visto sbagliare - continua Kuss - e rimediare nella corsa successiva ai suoi stessi errori e questo ha aiutato la crescita mia e dei miei compagni, estasiati da ciò che Primoz è riuscito a fare in pochi anni di carriera". Eppure, tutto finisce: anche l'armonia tra Roglic e la Jumbo-Visma e forse lo stesso Kuss. "Penso che sia meglio per tutti che sia andato in un'altra squadra, dove ora può sentire il supporto che sente di meritare e avere tutti i compagni al suo servizio".

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