Giro d'Italia 2024, la scelta della Jumbo-Visma: "Non schiereremo big, ma solo giovani"

Fa già discutere la strategia della squadra olandese, che snobba la Corsa Rosa dopo averla vinta nel 2023

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
11 novembre 2023
Merijn Zeeman insieme alla Jumbo-Visma (Ansa)

Merijn Zeeman insieme alla Jumbo-Visma (Ansa)

Roma, 11 novembre 2023 - Da squadra cannibale nei Grandi Giri nel 2023, con tutti e tre messi in carniere e tra l'altro con tre corridori diversi, a squadra che invece per il 2024 comincia a pianificare una strategia diversa: la protagonista è la solita Jumbo-Visma, che rischia di presentarsi al Giro d'Italia 2024 (volutamente) con una formazione particolare e senza nomi di spicco.

I dettagli

L'indiscrezione, se non qualcosa di più, l'ha fornita Merijn Zeeman, direttore sportivo proprio dello squadrone olandese, intercettato dai microfoni di Met Open Vizier. "Nella prossima Corsa Rosa vogliamo mandare i nostri talenti più giovani, con i quali provare a entrare nella top 10. Sappiamo però che, in base a questa decisione, la vittoria sarà di fatto impossibile: con elementi acerbi non è un qualcosa di realistico". Insomma, una scelta destinata a far discutere: specialmente perché una tale sperimentazione non sarebbe mai stata applicata al Tour de France, dove invece qualsiasi squadra si presenta con l'abito migliore. A parziale scusante della Jumbo-Visma c'è un vuoto che, per espressa ammissione dei diretti interessati, fa forse più rumore del previsto. "Abbiamo perso Primoz Roglic e al momento non lo abbiamo ancora rimpiazzato con un sostituto già pronto". La partenza dello sloveno, dall'anno prossimo in pratica il faro supremo della Bora-Hansgrohe, non ha avuto però soltanto risvolti negativi in seno alla Jumbo-Visma: parola proprio di un insider del calibro di Zeeman. "Primoz è un corridore molto esigente e anche grazie a questa sua caratteristica siamo cresciuti come squadra. L'altra faccia della medaglia riguardava però le tante discussioni che si creavano nel nostro gruppo a causa di una personalità così ingombrante, che spesso obbligava anche gli allenatori a prendere decisioni complicate".

Moscon-Soudal Quick-Step, le spiegazioni di Lefevere

Da un direttore sportivo all'altro: uno degli ultimi colpi di ciclomercato ha visto l'ingaggio a sorpresa da parte della Soudal Quick-Step di Gianni Moscon. Un'operazione difficile da prevedere per diversi motivi: il primo, il più importante, riguarda le difficoltà (fisiche e caratteriali) accusate negli ultimi anni dal trentino, che per sua stessa ammissione stava anche pensando al ritiro. Patrick Lefevere, il gran capo della squadra belga, ha fornito le spiegazioni del caso ai microfoni di Het Nieuwsblad e lo ha fatto, come sempre, con la solita schiettezza. "Dopo tanti anni so riconoscere le caratteristiche dei corridori: vale anche per Moscon, che starà a noi guidare al meglio. So che negli ultimi tempi ha ottenuto pochi risultati, ma so anche che il suo potenziale non è svanito: il resto dovrà dimostrarlo lui, facendoci capire che non abbiamo sbagliato a sceglierlo". Lefevere commenta anche la tempra spesso fumantina del suo nuovo atleta. "Moscon è uno con la miccia corta, ma credo che abbia imparato la lezione. Inoltre, avere un carattere forte non è detto che sia una qualità totalmente negativa: un corridore può anche non essere d'accordo con tutto". E se lo dice un 'tipino' come Lefevere c'è da credergli.

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