Ciclismo, la scelta di Juan David Sierra: "Meglio un team di sviluppo che uno italiano"

Il giovane corridore azzurro sposa la causa dell'academy della Tudor Pro Cycling Team: "Spero di crescere senza pressioni"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
6 dicembre 2023
La Tudor Pro Cycling Team (Ansa)

La Tudor Pro Cycling Team (Ansa)

Roma, 6 dicembre 2023 – Il ciclismo maschile italiano non versa in una condizione particolarmente positiva specialmente per quanto riguarda le prospettive future. Qualche nome talentuoso però c'è: tra essi figura quello di Juan David Sierra, corridore colombiano di origine ma milanese di nascita che negli ultimi giorni è stato protagonista di una scelta di carriera non da tutti. Con tanto di motivazioni espresse con una lucidità che poco si sposa con i suoi 18 anni.

I dettagli

Il classe 2005 è stato inserito nel roster della squadra di sviluppo della Tudor Pro Cycling Team, squadra svizzera patrocinata da Fabian Cancellara che, stagione dopo stagione, continua a crescere. Lo step sembra il preludio a un futuro ingresso nel mondo del professionismo del corridore reduce dall'esperienza alla Ciclistica Biringhello, a sua volta foriera della grande prova ai Mondiali di Glasgow 2023 nella categoria juniores: prova che avrebbe potuto condurre al podio, se non fosse stato per un errore commesso nel momento di cambiare rapporto e di una successiva volata troppo in anticipo rispetto ai tempi ideali. Insomma, nulla di anomalo: se non fosse che il passo per entrare nel ciclismo dei grandi poteva essere un altro, cioè l'approdo in una formazione italiana. "L'obiettivo è fare carriera nel professionismo e penso che ci siano più possibilità di farlo tramite un team di sviluppo di una squadra straniera, che ha più risorse economiche, rispetto a una formazione azzurra di categoria Continental". Non solo: Sierra fornisce un'ulteriore motivazione alla sua scelta e si tratta di un discorso già sentito nel recente passato, quello che ha visto diversi giovani italiani lasciare clamorosamente il ciclismo poco dopo il tanto agognato arrivo nel mondo dei pro. "In una squadra italiana avrei troppa pressione sulle spalle, mentre so già che alla Tudor Pro Cycling Team mi sarà dato il tempo necessario per imparare e crescere".

Bodnar si ritira

Per un giovane italiano che sogna l'ingresso nel mondo del professionismo c'è un esperto polacco che si prepara a dare l'addio allo stesso: si tratta di Maciej Bodnar, che a fine anno appenderà la bici al chiodo e, come di consueto, lo farà con alterne emozioni. "Il ciclismo è uno sport bellissimo, a cui devo molto. Mi ha dato l'opportunità di viaggiare in tutto il mondo, di incontrare persone fantastiche e di sperimentare culture diverse. Si tratta però anche di una disciplina che ha un lato oscuro e che chiede tanto a un professionista: sacrifici e lontananza dai propri cari su tutto". Tutto ciò, durato 17 anni, finirà presto in cantina per Bodnar, che chiude così dopo la parentesi piuttosto anonima al Team TotalEnergies. Il carniere del classe '85 annovera complessivamente 12 vittorie, tra le quali quella ottenuta all'ultima cronometro del Tour de France 2017, 8 titoli nazionali e 2 acuti alla De Panne-Koksijde. Il polacco ha lasciato un'impronta anche in ambito europeo, con l'argento conquistato nella cronometro della rassegna del 2017 e in quello iridato, dove nel 2016 ha sfiorato il podio.

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