Mondiali di gravel 2024, vittoria da record per Van Der Poel

L'olandese si impone a Lovanio, trovando l'ottavo titolo iridato in tre discipline diverse. A Laporte invece va la Parigi-Tours 2024

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
6 ottobre 2024
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 6 ottobre 2024 - Neanche il tempo di svestire una maglia iridata, quella su strada, che per Mathieu Van Der Poel arriva l'ora di indossarne un'altra, l'ottava in totale in tre discipline diverse: stavolta tocca al gravel, gara che ieri, a livello femminile, aveva incoronato Marianne Vos, tanto per restare in tema di fuoriclassi versatili su più superfici.  

I dettagli  

 Una doppietta olandese in Belgio fa sempre un certo effetto: a maggior ragione se alle spalle del vincitore odierno si piazzano in sequenza i beniamini di casa Florian Vermeersch (attardato di 1'03''), Quinten Hermans, Jasper Stuyven e Gianni Vermeersch, con il campione in carica Matej Mohoric che chiude solo settimo. Stavolta, parlando di sloveni, non c'è Tadej Pogacar, per il momento non interessato a questa disciplina in costante crescita, e dunque le gerarchie si rimescolano: a Lovanio vince il più forte sugli sterrati, che non a caso fa il vuoto proprio in un tratto senza asfalto senza lasciare più spazio agli altri per sognare la rimonta. Altri in cui, a livello di startlist, figuravano tanti volti noti del ciclismo su strada e non solo: tra essi anche Valtteri Bottas, di professione pilota di Formula 1, che ha concluso la sua prova in 5h40'04'', 133esimo su 247 corridori al via nella fascia d'età 35-39 anni e, a livello generale, a un'ora dal neo campione iridato della disciplina. "Era un grande obiettivo per me. E' bello aggiungere un'altra maglia iridata alla mia collezione e - continua Van Der Poel - è ancora più bello chiudere così la stagione. Volevo fare una gara più dura possibile per portare ognuno al proprio limite". E, a quanto pare, l'impresa è totalmente riuscita.

Laporte vince la Parigi-Tours 2024

  Il fango atteso nel gravel è curiosamente spuntato in misura copiosa alla Parigi-Tours 2024, dove si impone Christophe Laporte su un coriaceo Mathias Vacek: terzo Jasper Philipsen e 11esimo Matteo Trentin, il miglior italiano in una gara che aveva visto Edoardo Affini in avanscoperta per oltre 150 km. Difficile comunque distinguere al traguardo i vari corridori, coperti da una coltre di fango che ha ricordato la Parigi-Roubaix 2021 tanto cara a Sonny Colbrelli: almeno otticamente forse non il miglior modo per ridare lustro a una Classica che negli ultimi anni ha perso appeal, ma poco male per Laporte, che raddrizza proprio nell'ultima occasione possibile una stagione nera, quella vissuta con addosso la maglia di campione europeo. Tra cadute e risultati deludenti, il francese è stato travolto dall'onda lunga negativa che ha colpito l'intera Visma-Lease a Bike, che a sua volta si regala un sussulto nella coda dell'annata: smessa la maglia speciale, notoriamente spesso foriera di una sorta di maledizione, Laporte si sblocca tra le vigne transalpine.

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