Pagelle tappa 14 Giro d’Italia 2023: Denz e un bis di volontà. Armirail, giornata da 8
Gee meriterebbe il successo. La Ineos che lascia strategicamente la maglia rosa è un colpo basso alla corsa
Cassano Magnago, 20 maggio 2023 - Si è concesso un meritatissimo bis, Nico Denz. Il tedesco prima guida la rincorsa ai fuggitivi, poi trova il guizzo giusto nello sprint. Derek Gee è secondo per la terza volta, ma merita comunque un voto alto. Stesso discorso per la nuova maglia rosa, Bruno Armirail: a 24 anni di distanza da Jalabert, riecco un francese in testa al giro. Queste le pagelle della tappa 14 del Giro d'Italia 2023.
Tappa 14: le pagelle
10 a NICO DENZ. Non si accontenta del successo di Rivoli e concede il bis, lottando per costruirselo: prima guida la rincorsa ai tre usciti dal branco in fuga (Oldani, Ballerini e Skujins), poi non sbaglia lo sprint. Se la Germania fa festa per il terzo giorno su quattro è merito di uno che a mollare non pensa mai.
9 a DEREK GEE. Secondo di tappa per la terza volta, meriterebbe un successo per la costanza. Non ha paura di andare in fuga, se la gioca sempre: si può diventar protagonisti anche restando a mani vuote.
8 a BRUNO ARMIRAIL. Va in fuga per vincere la tappa, arriva con le gambe in croce e si ritrova in rosa. Giorno importante per questo francese con nonni italiani e fidanzata a Pordenone, giorno storico per la Francia che 24 anni dopo Jalabert, pur provvisoriamente, torna a farsi vedere in testa al Giro.
7 a ALBERTO BETTIOL. Davanti a un’altra occasione, non si tira indietro. Soffre della sindrome Pinot, mostrandosi precipitoso a 60 chilometri dall’arrivo, quando tenta di andarsene dal gruppo dei fuggiaschi. Paga la sua impulsività e la giornata glaciale nello sprint finale, che lancia troppo in anticipo: per come stava, è un terzo posto che gli va stretto.
6 a DAVIDE BAIS. E’ l’ultimo ad entrare nella fuga che decolla sul Sempione, è il primo a transitare sul passo che riporta il Giro in Italia: gli serve per riprendersi la maglia azzurra di miglior scalatore, il massimo col minimo sforzo.
5 alla INEOS. Che voglia lasciar la maglia rosa lo fa capire concedendo strada alla fuga, nel finale arriva persino a comunicarlo in diretta tv: strategicamente è un’operazione utile a preservare energie in vista della terza settimana, ma sfilarsi il simbolo della corsa senza il minimo scrupolo è un ulteriore colpo basso a un Giro che fatica a decollare.
4 al GRUPPO. Il giorno dopo aver fatto ridurre il tappone per il meteo senza che ce ne fossero gli estremi, deve incassare in silenzio una giornata (l’ennesima) bagnata e fredda: stavolta dal cielo il castigo arriva davvero.
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