Cannibale Pogacar: poker a Isola 2000 e mani sul Tour. La nuova classifica generale
Lo sloveno fa un altro numero a Isola 2000, teatro dei suoi allenamenti: Vingegaard ed Evenepoel si allontanano ulteriormente in graduatoria in quella che sembra la resa definitiva
Isola 2000 (Francia), 19 luglio 2024 - La tappa 19 del Tour de France 2024 porta la carovana da Embrun a Isola 2000 dopo 144,6 km: si corre verso le vette tanto care a Tadej Pogacar, che nei mesi scorsi, in particolare nelle settimane successive al trionfo al Giro d'Italia 2024, ha provato a limare i propri pochi difetti sulle salite lunghe ad altissima quota. La missione è perfettamente riuscita, perché Isola 2000 diventa il teatro del quarto acuto dello sloveno, che scatta, va a riprendere i fuggitivi del mattino e appone altra distanza tra sé e gli altri in classifica generale: un gap che ora ammonta a 5'03'' su Jonas Vingegaard e 7'01'' su Remco Evenepoel. Ormai un'eternità, con i due inseguitori che da qui a Nizza verosimilmente si giocheranno gli altri gradini del podio. E dire che la giornata era cominciata con il bluff della Visma-Lease a Bike, che aveva mandato in fuga Christophe Laporte, Wilco Kelderman e Matteo Jorgenson: quest'ultimo alla fine chiude secondo, a testimonianza di quanto i piani dello squadrone olandese, appurata la scarsa condizioni fisica di Vingegaard, fossero cambiati strada facendo. Peccato che Pogacar metta a tutta il motore, togliendo ai rivali anche il contentino della vittoria di tappa: vince ancora Tadej, sulle strade 'di casa', mettendo un sigillo ulteriore su una Grande Boucle sempre più nelle sua mani. Seppur con il neo di aver momentaneamente perso la maglia a pois, ora di Richard Carapaz: un'inezia per il corridore a un passo dalla storica doppietta Giro-Tour. Dopo le fatiche odierne, la tappa 20, la Nizza-Col de la Couillole di 132,8 km, avrà nel menù altri 4 GPM, di cui 3 di prima categoria.
La cronaca
Pronti, via e cominciano scatti e controscatti per creare la fuga buona con doppia vista sulla vittoria di tappa e sulla lotta per la classifica generale. Non a caso, all'attacco ci sono Matteo Jorgenson, Christophe Laporte e Wilco Kelderman (Visma-Lease a Bike), oltre a Mathieu Burgaudeau, Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Warren Barguil, Oscar Onley (Team DSM-Firmenich PostNL), Jonas Abrahamsen, Magnus Cort Nielsen (Uno-X Mobility), Oier Lazkano, Davide Formolo (Movistar Team), Cristian Rodriguez (Arkéa-B&B Hotels), Bryan Coquard (Cofidis), Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Christopher Juul Jensen (Team Jayco AlUla), Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step), Matteo Sobrero (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Brent Van Moer (Lotto Dstny), Jack Haig (Bahrain Victorious), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Neilson Powless (EF Education-EasyPost). Il traguardo volante di Guillestre premia Coquard poco prima che cominci la scalata al Col de Vars (18,8 km con una pendenza media del 5,7%), sul quale cambia lo scenario davanti: diversi corridori perdono contatto, mentre altri provano a rientrare in fuga dalle retrovie, con Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Simon Yates (Team Jayco AlUla) e Romain Bardet (Team DSM-Firmenich PostNL) a scattare. Intanto in gruppo comincia a tirare l'UAE Team Emirates, sfiancando subito le altre squadre: la situazione poi si calma a beneficio dei fuggitivi, che guadagnano secondi, con Carapaz a scollinare per primo. Si torna a salire verso la Cime de la Bonette (22,9 km con una pendenza media del 6,9%), che screma ulteriormente sia il drappello dei battistrada sia il gruppo, tirato prima da Nils Politt (UAE Team Emirates) e poi da Pavel Sivakov (UAE Team Emirates): tra le prime vittime illustri di questo ritmo c'è Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Carapaz scollina ancora per primo e si avvicina sensibilmente all'obiettivo maglia a pois: insieme all'ecuadoriano davanti sono rimasti Jorgenson, Kelderman, Yates, Hindley e Rodriguez. I 6 approcciano a tutta la salita finale, quella verso Isola 2000 (16,1 km con una pendenza media del 7,1%): il primo scatto è di Jorgenson, lanciato da Kelderman. Il ritmo di Adam Yates (UAE Team Emirates) fa male a Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Derek Gee (Israel-Premier Tech) ed Enric Mas (Movistar Team). Davanti intanto Carapaz tenta la rimonta su Jorgenson: in gruppo l'attenzione se la prende Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che scatta e lascia tutti sul posto. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) non replicano e provano a procedere del loro passo: il belga poi, dopo aver sfruttato il lavoro di Mikel Landa (Soudal Quick-Step), prova ad attaccare il danese, che però rimane a ruota. I due si giocano i gradini più bassi del podio, mentre su quello più alto sale sempre di più Pogacar, che via via riacciuffa tutti i fuggitivi del mattino: prima tocca a Carapaz, poi a Yates prima di mettere nel mirino Jorgenson. A meno di 2 km dal traguardo il sorpasso ha luogo: la maglia gialla va a vincere la sua quarta tappa, oltre a mettere l'ipotetica probabilmente definitiva sul sul successo finale di Nizza.
Ordine d'arrivo tappa 19 Tour de France 2024
1) Tadej Pogacar (UAD) in 4h04'03'' 2) Matteo Jorgenson (TVL) +21'' 3) Simon Yates (JAY) +40'' 4) Richard Carapaz (EFE) +1'11'' 5) Remco Evenepoel (SOQ) +1'42'' 6) Jonas Vingegaard (TVL) +1'42'' 7) Joao Almeida (UAD) +2'00'' 8) Mikel Landa (SOQ) +2'00'' 9) Wilco Kelderman (TVL) +2'52'' 10) Derek Gee (IPT) +3'27''
Classifica generale Tour de France 2024
1) Tadej Pogacar (UAD) in 78h49'20'' 2) Jonas Vingegaard (TVL) +5'03'' 3) Remco Evenepoel (SOQ) +7'01'' 4) Joao Almeida (UAD) +15'07'' 5) Mikel Landa (SOQ) +15'34'' 6) Carlos Rodriguez (IGD) +17'36'' 7) Adam Yates (UAD) +19'18'' 8) Derek Gee (IPT) +21'52'' 9) Matteo Jorgenson (TVL) +22'43'' 10) Giulio Ciccone (LTK) +22'46''
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