Tour de France 2024, la gioia di Pogacar: "Non sono mai andato così forte"

Archiviata la storica doppietta Giro-Tour, lo sloveno pensa già al prossimo futuro: "Vorrei indossare la maglia iridata e spero di farlo quest'anno, in cui sto andando meglio del previsto"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
21 luglio 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Nizza (Francia), 21 luglio 2024 - Quando Marco Pantani, nell'estate 1998, vinceva Giro d'Italia e Tour de France, per un questione di pochi mesi Tadej Pogacar non era ancora nato: dopo 26 anni, quasi come staffetta voluta da un destino che accomuna due corridori generosi e sempre votati all'attacco, è proprio lo sloveno a riscrivere la storia, aggiudicandosi con un dominio totale l'edizione numero 111 della Grande Boucle davanti a Jonas Vingegaard, il bis-campione in carica, e Remco Evenepoel, che porta a casa la maglia a pois, con Biniam Girmay a portarsi a casa quella verde e Richard Carapaz quella a pois.  

Le dichiarazioni di Pogacar

  Tutti però hanno dovuto inchiarsi a re Pogacar, l'uomo che non si è accontentato neanche nell'ultimo giorno, quello della storica chiusura a Nizza, dopo l'altrettanto storica partenza dall'Italia e da Firenze, con la cronometro sulle strade 'di casa' che diventa l'ultima delle 6 tappe vinte: tante quante quelle portate a casa al Giro d'Italia 2024. "Sono veramente contento al punto da non poter descrivere cosa provo in questi momenti. Gli ultimi due Tour de France per me sono stati molto difficili: abbiamo commesso degli errori che poi abbiamo pagato. Stavolta invece è filato tutto liscio e sono davvero felice di essere qui". A sentire Pogacar addirittura la Grande Boucle, nonostante una startlist ben più competitiva, è stata più in discesa rispetto al Giro d'Italia 2024. "Alla Corsa Rosa ho avuto una giornata storta: qui invece è andato tutto alla perfezione in ogni tappa". Anche nell'ultima, che per lo sloveno aveva un'aria familiare. "Risiedo a Montecarlo e quindi, partendo da lì, oggi ho avuto fin da subito ottime sensazioni. Poi sono stato informato sui distacchi che stavo rifilando a Evenepoel e quindi ero sempre più felice e sicuro dei miei mezzi. Sensazioni che sono andate migliorando fin dalla prima salita". Con tanto di aneddoto familiare che riguarda la collega e fidanzata Urska Zigart. "Lei sa quante volte ho fatto queste strade nel corso della stagione al punto da odiarle (sorride, ndr). Era tutto volto a perfezionare la preparazione per arrivare al meglio in questo giorno". Eppure, neanche delle vittorie così nette mettono tutti d'accordo. "A detta di qualcuno al Giro d'Italia sono stato al di sotto dei miei standard, ma il mio obiettivo era vincere il Tour de France per rendere questa stagione incredibile". Insomma, bene la maglia rosa di Roma, ancora meglio la gialla di Nizza. Eppure, Pogacar non vuole fermarsi: il riferimento va alla suggestione Vuelta 2024, in parte smentita dallo sloveno, che però ha quantificato la sua assenza al 99%, lasciando un lumicino, ma ancora di più ai Mondiali. "Sono il mio prossimo obiettivo: la maglia iridata sta bene addosso a Remco, ma per una volta vorrei indossarla io (sorride, ndr). Spero di farcela quest'anno, in cui ho raggiunto un livello mai toccato prima in carriera. Bisogna godersi questo momento del ciclismo: per il titolo mondiale ci sarà tempo".

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