Ciclismo, Van Hooydonck costretto al ritiro: “Ma mi sento davvero fortunato”

Dopo l'arresto cardiaco gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo: l'ormai ex corridore della Jumbo-Visma appende la bici al chiodo

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
20 settembre 2023
Nathan Van Hooydonk (Ansa)

Nathan Van Hooydonk (Ansa)

Roma, 20 settembre 2023 – Quando il bene più prezioso, la vita, è salvo è sempre lecito parlare di lieto fine: anche quando a essere sacrificata è una carriera che poteva essere ancora potenzialmente lunga. E' il caso di Nathan Van Hooydonck, costretto a ritirarsi dopo l'arresto cardiaco che lo aveva colpito lo scorso 12 settembre: appena due giorni dopo l'ultima apparizione in gruppo, in occasione della tappa finale del Tour of Britain 2023.

"Mi sento incredibilmente fortunato"

 Quello che inizialmente sembrava un 'semplice' incidente stradale nascondeva in realtà il grave malore che aveva colpito l'ormai ex corridore della Jumbo-Visma, che proprio nelle ultime ore ha lasciato l'ospedale di Anversa dopo più di una settimana di ricovero. Oltre alle cure del caso, il classe '95 è stato sottoposto ad esami scrupolosi atti a scoprire la causa di un malessere che era apparso fin da subito preoccupante. Non a caso, il verdetto è stato implacabile: a Van Hooydonck è stato diagnosticata un'anomalia del muscolo cardiaco che ha reso necessario l'impianto di un defibrillatore sottocutaneo, utile a prevenire una futura aritmia. Insomma, l'epilogo della carriera di uno dei migliori gregari in circolazione ricorda quello di Sonny Colbrelli, che forse a suo tempo aveva vissuto il momento dell'addio all'agonismo con più rimpianti. Per il belga, reduce da un precedente periodo complicato dopo la prematura morte del primo figlio e con la moglie attualmente in dolce attesa, appendere la bici al chiodo è stato lecitamente più sereno. "Mi rendo conto di essere stato incredibilmente fortunato: in caso di mancato soccorso rapido, le cose potevano andare diversamente. Invece adesso sto bene, pur dovendo fare i conti con la fine della mia carriera. A tal riguardo, ringrazio la squadra, lo staff, i compagni e tutti i tifosi che mi sono stati vicini: è un momento duro - ammette Van Hooydonck - ma preferisco concentrarmi sulla mia imminente paternità, che mi sta dando tanta forza".

La carriera

Insomma, in un secondo cambiano le priorità della vita e della carriera di uno degli scudieri di Jonas Vingegaard nel recente trionfo al Tour de France 2023. Una vita da gregario, verrebbe da dire senza neanche esagerare: Van Hooydonck, professionista dal 2017 al 2023, non ha mai vinto alcuna corsa fin dal suo approdo nel mondo del ciclismo dei grandi, quelli che ha sfiorato 'soltanto' con mansioni apparentemente minori. Proprio la recente storia della Jumbo-Visma e della Vuelta 2023, vinta da Sepp Kuss, insegna quanto il peso specifico dei gregari nel contesto delle squadre sia importante. I tanti sacrifici dello statunitense sono stati ripagati, più o meno spontaneamente, dal lavoro dei suoi stessi capitani. Chissà se Van Hooydonck, che in carriera ha partecipato a due edizioni del Tour de France (nel 2022 e nel 2023) e a due della Vuelta (nel 2019 al 2021), oltre ad aver collezionato diversi gettoni nelle Classiche, prima o poi sarebbe capitato qualcosa del genere: quel che è certo è che la vittoria più importante, al netto della bici appesa definitivamente al chiodo, è arrivata nei giorni scorsi.

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