Vuelta 2023, tappa 6: vince Kuss. Martinez maglia rossa. Ordine d'arrivo e classifica

Una 'fuga bidone' fa esplodere la corsa: il resto lo fa la salita finale, che incorona la tattica della Jumbo-Visma. Male Evenepoel, mentre vola il giovane francese, nuovo leader della graduatoria

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
31 agosto 2023
Sepp Kuss (Ansa)

Sepp Kuss (Ansa)

Pico del Buitre (Observatorio Astrofisico de Javalambre) (Spagna), 31 agosto 2023 - La tappa 6 della Vuelta 2023 premia in toto la strategia e la forza della Jumbo-Visma, che sul primo arrivo di spessore fa scacco matto a tutti gli altri rivali. A cominciare da Remco Evenepoel, che conferma le solite difficoltà quando la strada sale davvero: a non sorprendere sono anche le lacune della Soudal Quick-Step, che da oggi deve anche fare a meno di Andrea Bagioli. Il belga si difende come può ma perde la maglia rossa, che passa sulle spalle di Lenny Martinez, l'astro nascente del ciclismo francese che diventa il leader più giovane della storia della Vuelta. In linea teorica, non uno scenario totalmente negativo per il campione in carica, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di voler perdere il simbolo del primato: forse non in questo modo, con una 'fuga bidone' che a lungo rischia di rimettere in corsa diversi nomi grossi finora piuttosto attardati in graduatoria e ora invece di nuovo pericolosamente in prima linea.

Tra essi proprio Martinez e Kuss, con quest'ultimo, il gregario più forte al mondo, che per una volta si prende i titoloni in prima persona e lo fa aprendo nuove prospettive per l'imminente futuro. Qui si torna allo scacco matto della Jumbo-Visma, che ora può contare addirittura su tre capitani. Si comincia da Kuss, che già nei giorni scorsi aveva cominciato a correre in maniera piuttosto aggressiva, al punto da far presagire un ruolo diverso dopo una vita da gregario e si arriva al duo più atteso, che oggi batte un colpo: Primoz Roglic scatta e Jonas Vingegaard, dopo qualche minuto di apparente difficoltà, replica e si riporta alla sua ruota, confermando la bontà di una squadra che punta a quell'all-in nei Grandi Giri finora mai riuscito a nessun'altra formazione. Attenzione però alle mine vaganti: si comincia da Martinez, il prototipo dello scalatore puro che sta facendo sognare la Francia dopo decenni di digiuno nelle corse a tappe. Dopo le fatiche odierne, la tappa 7, la Utiel-Oliva di 201 km, sulla carta farà rifiatare la carovana, proponendo un percorso mosso nella prima parte ma di fatto privo di GPM: il finale, totalmente piatto, sarà invece la rampa di lancio per i velocisti che vorranno sfidare la supremazia imposta finora da Kaden Groves.

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La cronaca

  I tentativi di fuga si susseguono fin dalle prime pedalate ma, complici diverse cadute che innervosiscono subito il gruppo, la fuga fa fatica a prendere il largo: ne sanno qualcosa, tra gli altri, Woet Poels (Bahrain Victorious), Thomas De Gendt (Lotto Dstny), Diego Andres Camargo (EF Education-EasyPost) e Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty). La situazione resta immutata anche sulle prime rampe del Puerto de Arenillas (5,8 km con una pendenza media del 4,7%), con il plotone che fagocita qualsiasi azione: a scollinare per primo è Jesus Herrada (Cofidis), presente nell'ennesimo tentativo di fuga stroncato dal gruppo, che però si fa sorprendere da una maxi azione che coinvolge gran parte del plotone. Il resto lo fa l'Alto Fuente de Rubielos (6,1 km con una pendenza media del 6,2%), sul quale a passare per primo è Marc Soler (UAE Team Emirates), uno dei tanti nomi molto interessanti della nuova testa della corsa: tra essi Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Mikel Landa, Woet Poels, Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Steff Cras (Team TotalEnergies), David De La Cruz (Astana Qazaqstan Team), Rémy Rochas (Cofidis), Romain Bardet (Team DSM-Firmenich), Cristian Rodriguez (Team Arkéa-Samsic), Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek), Lennard Kamna, Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe), Andreas Kron (Lotto Dstny), Einer Rubio (Movistar Team) e Hugh John Carthy (EF Education-EasyPost). Niente da fare invece per Jay Vine (UAE Team Emirates), Lorenzo Milesi (Team DSM-Firmenich) e Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step), tutti costretti al ritiro. Dopo un inizio di tappa a dir poco frenetico, la situazione si cristallizza fino al traguardo volante di Torrijas, tagliato per primo da Soler. I fuggitivi approcciano il Pico del Buitre (11,1 km con una pendenza media del 7,8% e massima del 16%) con un vantaggio di 3'50''. Tra i primi corridori a staccarsi dal gruppo principale c'è Damiano Caruso (Bahrain Victorious), mentre nel drappello di testa a rompere gli indugi è Rubio: Bardet, Martinez e Kuss sono gli unici che riescono a replicare. Intanto Primoz Roglic (Jumbo-Visma) attacca: gli altri big faticano a rispondere, con Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) che appare quello più in difficoltà. La strategia della Jumbo-Visma sembra pagare in toto: Kuss resta da solo al comando, mentre Roglic continua a guadagnare sulla maglia rossa. Non solo: anche Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) fa capolino insieme allo sloveno.  Entrambi assistono dalle retrovie al successo di Kuss, l'eterno gregario che forse si candida a diventare qualcosa di più. Per ora però la Jumbo-Visma deve ancora fare a meno della maglia rossa, che va a Martinez, che diventa il leader più giovane della storia della Vuelta: forse non lo scenario auspicato dallo squadrone olandese o forse sì, perché la prova di forza odierna per ora basta a mandare un messaggio chiaro e forte ai rivali. A cominciare da Evenepoel, che continua a faticare in salita.  

Ordine d'arrivo tappa 6 Vuelta 2023

  1) Sepp Kuss (TJV) in 4h27'29'' 2) Lenny Martinez (GFC) +26'' 3) Romain Bardet (DSM) +31'' 4) Mikel Landa (TBV) +46'' 5) Marc Soler (UAD) +46'' 6) Wout Poels (TBV) +1'03'' 7) Einer Rubio (MOV) +1'05'' 8) Cristian Rodriguez (ARK) +1'12'' 9) Steff Cras (TEN) +1'12'' 10) Jefferson Cepeda (CJR) +1'26''  

Classifica generale Vuelta 2023

  1) Lenny Martinez (GFC) in 21h40'35'' 2) Sepp Kuss (TJV) +8'' 3) Marc Soler (UAD) +51'' 4) Wout Poels (TBV) +1'41'' 5) Steff Cras (TEN) +1'48'' 6) Mikel Landa (TBV) +1'58'' 7) Jefferson Cepeda (CJR) +2'06'' 8) David De La Cruz (AST) +2'23'' 9) Remco Evenepoel (SOQ) +2'47'' 10) Enric Mas (MOV) +2'50''  

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