Vuelta 2023, caos tappa 9: vince Kamna nel finale farsa. La nuova classifica generale
Un altro contrattempo sfasa la linea del traguardo: il finale, ancora neutralizzato, premia il tedesco. Tra i big Almeida e Vlasov rosicchiano 5'' su Roglic, che a sua volta erode 2'' agli altri
Collado de la Cruz de Caravaca (Spagna), 3 settembre 2023 - La tappa 9 della Vuelta 2023 premia una fuga e in particolare Lennard Kamna, che sulla salita finale si sbarazza del resto della comitiva, compreso un Matteo Sobrero molto generoso e va a vincere, entrando nel ristretto club dei corridori che hanno scritto il proprio nome in tutti i Grandi Giri.
La frazione che manda in archivio virtualmente la prima parte della corsa spagnola si chiude nel segno dei contrattempi e delle polemiche che finora non sono mancate. A causa della presenza del fango sulla linea del traguado, i tempi vengono presi a 50 metri dal cartello che indica gli ulitmi 2 km: nello stesso tempo, vengono anche cancellati gli abbuoni all'arrivo. Insomma, una decisione, quella della giuria, che di fatto spegne le velleità dei big, oltre a sembrare forse eccessiva rispetto alle condizioni ambientali e atmosferiche. Di questa presa di posizione ne beneficia Sepp Kuss, che resta in maglia rossa dopo una tappa che in realtà aveva presentato insidie fin dalle prime pedalate. A sparigliare subito le carte erano state una serie di cadute e di ventagli, che all'inizio avevano sorpreso anche i grandi della classifica generale. Mentre i ritardatari, tra cui l'ex leader della graduatoria Lenny Martinez e Wout Poels, colmavano il buco, l'organizzazione di questa grottesca Vuelta si faceva sorprendere dal fango all'arrivo dopo aver sventato, in mattinata, l'ennesimo attentato nei confronti di una corsa maledetta. L'ultima fatica della giuria è il lungo e imbarazzante conteggio dei tempi: il verdetto sorride ad Almeida e Vlasov, che guadagnano 5'' su Roglic che, a sua volta, rosicchia 2'' agli altri big. Il tutto al netto dei distacchi all'arrivo, che appaiono ovviamente sballati. Insomma, tanto rumore per (quasi) nulla, ma ciò che fa riflettere è l'organizzazione sempre più imbarazzante del terzo Grande Giro in stagione, a detta di molti a lungo ritenuto quasi superiore al Giro d'Italia. Dopo la prima giornata di riposo, la tappa 10 proporrà uno snodo cruciale all'interno della Vuelta: la cronometro individuale di 25,8 km nel circuito di Valladolid che, grazie a un percorso privo di GPM e quasi totalmente piatto, si preannuncia il terreno fertile per gli specialisti della disciplina.
La cronaca
Dopo poche pedalate il gruppo è scosso da una serie di cadute che spezzano il plotone: davanti, complici i ventagli, si formano diversi drappelli, con quello di testa che è composto da Sepp Kuss, Primoz Roglic, Jonas Vingegaard, Jan Tratnik, Wilco Kelderman, Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma), Remco Evenepoel, Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step), Aleksandr Vlasov, Emanuel Buchmann, Nico Denz (Bora-Hansgrohe) e Matevz Govekar (Bahrain Victorious). Alle spalle di questo plotone ce ne sono altri: il primo insegue con un ritardo di 45'', mentre l'ultimo è indietro addirittura di 1'30''. Per fortuna dei ritardatari, la situazione rientra: tra essi figurava Damiano Caruso (Bahrain Victorious), coinvolto però in una caduta. Scampato il pericolo di una fuga pericolosissima per la classifica generale, il gruppo ne lascia andare una molto più tranquilla: a comporla sono Amanuel Gebreigzabhier (Lidl-Trek), Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe), Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla), Ruben Fernandez (Cofidis), Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA) e Daniel Navarro (Burgos-BH). All'inseguimento dei nuovi battistrada figurano invece, a loro volta distanziati, Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost) e Chris Hamilton (Team DSM-Firmenich). Quest'ultimo riesce a ricongiungersi con la testa della corsa sul Puerto Casas de la Marina la Perdiz (12,1 km con una pendenza media del 4,9%), dove a scollinare per primo è Barrenetxea: in seguito anche Caicedo completa l'inseguimento. Sulla discesa in gruppo si aprono altri ventagli: tutti i big della classifica sono attenti tranne Lenny Martinez (Groupama-FDJ) e Wout Poels (Bahrain Victorious), che restano attardati. Alla fine la frattura si ricompone e così si forma un solo plotone all'inseguimento dei battistrada, che continuano a guadagnare. La situazione si cristallizza così fino al traguardo volante di Cehegin e, soprattutto, fino all'Alto Caravaca de la Cruz (8,2 km con una pendenza media del 5,4% e massima del 10,5%). Poco prima intanto arriva una notizia dalla giuria: a causa del fango presente sulla linea del traguardo, i tempi verranno presi a 50 metri dal cartello che indicherà i 2 km dalla fine dell'ennesima tappa tormentata di questa Vuelta: inoltre, non ci sarà l'assegnazione di alcun abbuono all'arrivo. Intanto, le prime rampe della salita scremano subito entrambi i drappelli: davanti restano i soli Kamna, Sobrero e Gebreigzabhier. Il tedesco riesce poi a fare il vuoto, con l'azzurro sulle sue tracce. Nel gruppo ad accendere la miccia è Joao Almeida (UAE Team Emirates): tra i big Vlasov è l'unico a replicare al portoghese. Un'altra rasoiata la sferra Roglic quando ormai il fatidico striscione che indica che al traguado mancano 2 km: il tutto mentre intanto Kamna si aggiudica la tappa. Intanto, dopo il rilevamento dei tempi il gruppo procede ad andatura cicloturistica. Rilevamento, come già successo, molto lento: il verdetto sorride ad Almeida e Vlasov, che guadagnano 5'' su Roglic che, a sua volta, rosicchia 2'' agli altri big, mentre in rosso resta ovviamente Kuss.
Ordine d'arrivo tappa 9 Vuelta 2023
1) Lennard Kamna (BOH) in 4h28'59'' 2) Matteo Sobrero (JAY) +13'' 3) Chris Hamilton (DSM) +1'12'' 4) Amanuel Gebreigzabhier (LTK) +1'00'' 5) Jon Barrenetxea (CJR) +1'37'' 6) Ruben Fernandez (COF) +1'37'' 7) Jonathan Caicedo (EFE) +2'11'' 8) Daniel Navarro (BBH) +2'41'' 9) Enric Mas (MOV) +3'18'' 10) Aleksandr Vlasov (BOH) +3'11''
Classifica generale Vuelta 2023
1) Sepp Kuss (TJV) in 35h23'30'' 2) Marc Soler (UAD) +43'' 3) Lenny Martinez (GFC) +1'02'' 4) Remco Evenepoel (SOQ) +2'24'' 5) Mikel Landa (TBV) +2'29'' 6) Primoz Roglic (TJV) +2'29'' 7) Jonas Vingegaard (TJV) +2'35'' 8) Enric Mas (MOV) +2'35'' 9) Juan Ayuso (UAD) +2'45'' 10) Aleksandr Vlasov (BOH) +2'55''
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