Vuelta 2024, la gioia di Roglic: "Caccia alla quinta? E' già una follia averne vinto 4"

Lo sloveno eguaglia il primato di successi in Spagna di Heras: "Dietro questi trionfi ci sono molti sacrifici miei e delle persone che mi sono accanto"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
8 settembre 2024
Primoz Roglic (Ansa)

Primoz Roglic (Ansa)

Madrid (Spagna), 8 settembre 2024 - Dopo il tris consecutivo calato tra il 2019 e il 2021, la storia d'amore tra Primoz Roglic e la Vuelta, tra il ritiro del 2022 e l'amaro terzo posto del 2023 alle spalle dei compagni di squadra Sepp Kuss e Jonas Vingegaard, aveva subito delle battute d'arresto. Nel 2024 l'idillio torna pieno, con il corridore della Red Bull-Bora-Hansgrohe che cala il poker, eguagliando il record di Roberto Heras, oltre a consegnare alla sua Slovenia la Tripla Corona dell'anno, dopo che il connazionale Tadej Pogacar aveva già messo in carniere Giro d'Italia e Tour de France.  

Le dichiarazioni di Kung e Roglic

  E dire che anche stavolta il ritorno di fiamma tra Roglic e la Vuelta, la sua isola felice specialmente se paragonata alle delusioni incassate alla Grande Boucle, è stato minacciato da qualcosa: per la precisione dal virus che ha infestato la sua Red Bull-Bora-Hansgrohe, mandando al tappeto Daniel Felipe Martinez, Nico Denz e Patrick Gamper, oltre ad aver fiaccato fisicamente Aleksandr Vlasov. A fatica e con molta attenzione Roglic l'ha scampata bella, forse tradendo a sua volta un leggero cedimento in occasione dell'ultima salita della corsa spagnola: poi il riscatto nella cronometro, con il solo Stefan Kung, uno degli specialisti più forti, a fare meglio di lui di 31''. Proprio lo svizzero, che riesce finalmente a vincere la sua prima tappa in un Grande Giro, è l'altro vincitore di Madrid. "E' incredibile. Ho lottato a lungo per raggiungere questo traguardo e oggi ho colto l'occasione. Sapevo che dovevo spingere fino alla fine per farcela e così è stato, anche se ho sofferto molto. Penso che tutti - continua Kung - siamo arrivati alla fine di questa durissima Vuelta con poche energie e a maggior ragione è stato bello vincere con un distacco così importante, che ripaga me, la squadra e Wilier delle fatiche fatte. Vincere è stato bello e penso possa essermi utile anche a preparare al meglio i Mondiali di casa". Da un vincitore all'altro, il più grande, che è letteralmente al settimo cielo. "Dietro questo successo ci sono tanti sacrifici non solo miei ma anche della mia famiglia e di tutte le persone che mi circondano. Anche per questo motivo, sono felice di quello che ho raggiunto e voglio godermelo". In realtà, c'è già chi incalza Roglic per provare a superare, dopo averlo eguagliato, il record assoluto di successi di Heras, un totem in Spagna. "Vincere la quinta Vuelta? Per me è già una follia averne portate a casa quattro". Al di là delle battute di spirito e della lecita prudenza in un ciclismo che cambia rapidamente anche a causa di numerosi imprevisti, come sa bene proprio lo sloveno, l'impressione è che la caccia al primato nel 2025 sia uno dei grandi obiettivi del re di Madrid.  

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