F1, Gp di Spagna: le pagelle di Leo Turrini

Le pagelle del Gp di Spagna di Leo Turrini

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10 VERSTAPPEN. È il torero di Barcellona e non si tratta certo di una novità, in Catalogna conquistò il primo successo in carriera nel 2016. Unico neo: non ha rivali ma mica è colpa sua.

9 HAMILTON. La Mercedes rifatta gli restituisce fiducia e lui conferma di avere ancora voglia di correre. Va a prendersi un secondo posto che non cambia il suo curriculum ma è una boccata di ossigeno.

8 TSUNODA. Peccato per la penalità figlia della battaglia con Zhou, ma questo giapponese di Faenza è un gran manico. Tiene la ex Minardi non troppo lontana dai top team.

7 RUSSELL. Per le incertezze del sabato partiva solo dalla sesta fila. In gara sfrutta bene le risorse della nuova Mercedes e va a prendersi il podio. Ma resta dietro al poco amato Hamilton…

7 ZHOU. Questo cinese merita un elogio. In Alfa Sauber ha ormai spinto il veterano Bottas verso la pensione e la sensazione è che il giovanotto abbia ancora margini di miglioramento.

6 LECLERC. Parte dai box. Rimonta come può, ma i cambi gomme lo ricacciano indietro. Fin qui, sta vivendo la peggio stagione da quando è in Ferrari. Però lui è innocente.

6 SAINZ. Carlitos aveva altre aspettative per la gara di casa. Stava anche in prima fila. Ma la macchina è quella che è e più di un anonimo quinto posto non riesce ad ottenere.

6 ALONSO. Non gli riesce il grande colpo davanti al suo pubblico. La Aston Martin stranamente non brilla e Fernando nel finale evita di sorpassare il compagno Stroll.

5 NORRIS. Aveva una grande chance, scattando dalla seconda fila. La getta via urtando Hamilton nelle convulse fasi di partenza. Peccato.

5 PEREZ. Per la gara in rimonta meriterebbe qualcosa in più, ma se hai in mano la Red Bull e in qualifica sembri una tartaruga, beh, forse qualche domanda dovresti cominciare a fartela…

4 VASSEUR. Beh, tutto qui? Gli aggiornamenti Ferrari producono un misterioso flop di Leclerc al sabato e una gara in cui gli eterni problemi della Rossa proprio non trovano soluzione. Ma guai a rassegnarsi…