F1, Ricciardo mastica amaro dopo Spa: “Non avevamo passo”. Ma Tsunoda chiude a punti

Il pilota australiano poco a suo agio a bordo della AT04 in quel di Spa. Il compagno di squadra giapponese invece sorride: “La macchina volava”

di GABRIELE SINI -
31 luglio 2023
Daniel Ricciardo (Ansa)

Daniel Ricciardo (Ansa)

Spa Francorschamps (Belgio), 31 luglio 2023 – L'AlphaTauri è in cerca di segnali di risveglio. Il team di Faenza, satellite della dominante Red Bull, si trova esattamente agli antipodi della classifica costruttori rispetto alla sorella maggiore. Se la compagine di Milton Keynes sta infatti matando gli avversari, Gran Premio dopo Gran Premio, la ex Toro Rosso fatica e non poco a trovare la quadra di una AT04 davvero poco competitiva. Nell'ultimo fine settimana in Belgio, sul circuito di Spa Francorschamps, Yuki Tsunoda è stato capace di portare la propria monoposto a punti nella corsa domenicale. Il pilota giapponese ha racimolato un punticino chiudendo al decimo posto e ha mandato, così, tutti in vacanza a quota tre punti totali nella classifica costruttori. Daniel Ricciardo, che ha sostituito Nyck De Vries soltanto due gare fa, ha avuto invece un fine settimana difficile, che lo ha visto scattare in diciannovesima posizione allo spegnimento dei semafori e passare sotto la bandiera scacchi da sedicesimo della griglia. Entrambi gli alfieri del team hanno parlato nelle consuete interviste successive alla gara, esprimendo stati d'animo molto differenti in merito.

Le dichiarazioni di Ricciardo

Daniel Ricciardo è uscito deluso dal fine settimana del Gran Premio del Belgio. Al netto del mezzo a sua disposizione, il pilota australiano aveva disputato una buona gara la scorsa settimana in Ungheria. All'Hungaroring l'Honey Badger è ufficialmente tornato in pista dopo l'addio alla McLaren alla fine della passata stagione e aveva concluso in tredicesima posizione. Stavolta invece, a Spa Francorschamps, si è dovuto accontentare di un sedicesimo posto che non lo ha per niente soddisfatto: "Onestamente è stato difficile guidare in mezzo al traffico delle ultime posizione. Forse una gara con aria più pulita sarebbe potuta essere migliore, ma in generale non sono convinto che avessimo un buon passo. Sembrava che non fossimo mai riusciti a ottenere il massimo dalle gomme e non siamo riusciti a generare abbastanza grip nel secondo settore, quello più guidato. Quando avevamo più aria libera sentivo che eravamo più competitivi, ma nel traffico era decisamente difficile".

Per Ricciardo si è trattato anche dei primi chilometri nel mezzo della foresta delle Ardenne con la AT04, monoposto che conosce ancora molto poco: "La realtà è che questi sono stati i miei primi giri asciutti con questa macchina su questa pista. Non conosco ancora molto bene questa macchina e sentivo ancora che mancava qualcosa, ma lo scopriremo con il passare del tempo. Molti ora non vedono l’ora di godersi una meritata vacanza, ma per me la situazione è leggermente diversa, poiché la pausa è una buona occasione per continuare a lavorare dietro le quinte. Dopo qualche giorno di pausa, passerò del tempo in palestra e sfrutterò le mie giornate di allenamento, per poter migliorare ulteriormente la mia forma fisica in gara".

L'australiano aveva deciso di tornare in Red Bull come terzo pilota all'inizio della stagione, forse nella speranza di poter trovare un nuovo sedile. Certamente, neanche nella migliore delle sue aspettative immaginava di poter tornare al volante già dopo pochi mesi. Le prestazioni non esaltanti di Nyck De Vries hanno spinto Helmut Marko e, in generale, i team Red Bull e AlphaTauri a riportare in pista Ricciardo, che fornirà grande esperienza e velocità ad una squadra che attualmente fatica tantissimo nei bassifondi della classifica.

Le parole di Tsunoda

Il punto fermo dell'AlphaTauri in questo 2023 è sicuramente Yuki Tsunoda. Il pilota giapponese resta quasi un oggetto misterioso, nonostante sia al terzo anno di Formula 1. Tsunoda ha mostrato di poter essere veloce in alcuni frangenti, ma in altri ha sfoggiato un carattere spesso troppo irruento e delle difficoltà non indifferenti. In questo mondiale, però, chiunque deve dargli atto di aver portato una vettura non competitiva almeno tre volte in zona punti, sempre al decimo posto. E così, dopo Baku, ecco che il giapponese torna ad essere felice per aver aiutato la squadra a smuovere la classifica: "La squadra ha fatto un lavoro fantastico. La macchina stava volando e sono contento di finire in zona punti prima della pausa estiva. Un enorme complimento va a tutta la squadra: i meccanici, le persone di Bicester e Faenza e gli ingegneri di pista. È passato molto tempo dall’ultima volta che ho segnato punti e ho faticato nelle ultime gare, quindi sono molto felice ora".

A differenza da quanto dichiarato dal compagno di squadra, che non aveva trovato un passo gara adeguato, Tsunoda ha affermato di avere un'auto veloce e che lo ha aiutato a centrare il risultato. Anche se la fortuna lo ha comunque aiutato: "Siamo stati un po’ fortunati con un paio di vetture che si sono ritirate davanti a noi, ma mi sono sentito davvero a mio agio durante la gara. La macchina è andata avanti in maniera naturale e stavo solo gestendo le mie gomme. A un certo punto è piovuto un po’, ma per fortuna ha smesso abbastanza velocemente e ho potuto tenere il passo e guidare con costanza. Dopo l’orribile giornata di sabato, non volevo rivivere quella sensazione nella pausa estiva, quindi sono felice di aver potuto estrarre e massimizzare le prestazioni della vettura. Sento che potrei restituire qualcosa alla squadra, scusarmi con loro e dare loro un po’ di energia positiva prima della pausa. Ora mi riposerò il più possibile e mi preparerò per la seconda metà della stagione".

L'AlphaTauri aveva decisamente necessità di andare nuovamente in zona punti. Helmut Marko, super consulente della Red Bull, ha rilasciato qualche dichiarazione aspra sul team con sede a Faenza solamente poche settimane fa. A questo proposito, qualcuno aveva anche avanzato l'ipotesi che la scuderia di Milton Keynes potesse riflettere sulla possibilità di staccarsi dal suo team satellite. Le prestazioni opposte delle due squadre fanno riflettere sul tipo di lavoro svolto dall'una e dall'altra parte: la Red Bull ha azzeccato tutti gli aggiornamenti portati finora sulla nuova tipologia di vetture ad effetto suolo, costruendo e progettando un'arma invincibile come la RB19; tutt'altro, invece, si può affermare sulla AT04, mostratasi lenta e fragile nei confronti delle altre vetture che occupano la seconda metà della classifica.

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