F1 Gp Spa, le pagelle di Leo Turrini. Leclerc realista, che fine ha fatto il tocco magico di Wolff?

Verstappen fuoriclasse assoluto, onore all’orgoglio di Hamilton

di LEONILDO TURRINI -
30 luglio 2023
Verstappen e Leclerc sul podio a Spa-Francorchamps (Ansa)

Verstappen e Leclerc sul podio a Spa-Francorchamps (Ansa)

Spa, 20 luglio 2023 – Terza vittoria consecutiva per Max Verstappen, 45esima in carriera. Il campione del mondo in carica ha dominato anche il Gran Premio del Belgio. Penalizzato in qualifica, è risalito di 5 posizioni in 17 giri, per poi dominare la gara. Seconda l’altra Red Bull di Perez, terza la Ferrari di Leclerc che era partito dalla pole. 

10 Verstappen

Forse con questo qui bisognerebbe copiare lo stratagemma degli organizzatori del Giro d’Italia: un secolo fa pagarono l’imbattibile Alfredo Binda perché disertasse la corsa Rosa! Al netto dello strapotere Red Bull, l’olandese è un fuoriclasse assoluto, troppo superiore al compagno di squadra Perez. Vince sempre lui e fra un mese si corre a Zandvoort, a casa sua…

9 Leclerc

Esemplare nella gestione della realtà. È in pole ma sa benissimo di non avere speranze contro i Bibitari, ergo amministra le non irresistibili risorse della Ferrari. Podio meritato e scavalca Sainz in classifica generale.

8 Hamilton

Onore all’orgoglio del vecchio zio. La Mercedes non si avvicina alla Red Bull e nemmeno alla Ferrari, però lui ha il guizzo del Campionissimo e in extremis si va a prendere il punto addizionale per il giro veloce.

7 Vasseur

Il capo del reparto corse di Maranello recupera un briciolo di serenità grazie alla prestazione di Leclerc. La strategia è quella giusta, i pit stop sono perfetti. Unico neo: la vittoria rimane un miraggio.

7 Piastri

Il suo Gran Premio dura meno di un giro ma nel corso del week end è stato il meno lontano da Verstappen (vedi Sprint Race). Questo australiano possiede un talento non indifferente. Vedremo cosa combinerà nella seconda parte della stagione.

6 Sainz

Forse non è incolpevole nel contatto iniziale con Piastri, comunque danneggia la macchina e dopo la sua presenza in gara non è oggettivamente valutabile. Una occasione perduta.

6 Alonso

La sua gara è dignitosa con una Aston Martin ormai ridimensionata rispetto agli exploit primaverili. Ma che un campione come lui, in Formula Uno dal 2001!, non abbia mai vinto sulle Ardenne è una macchia sulla sua carriera.

6 Perez

Niente da fare. Nemmeno la penalizzazione in griglia di Verstappen mette le ali al Sancho Panza messicano. Subisce senza colpo ferire la rimonta del capitano. È un onesto gregario, cui la convivenza con il fenomeno d’Olanda risulta sempre più difficile.

5 Ricciardo

Da lui sulle Ardenne ci si aspettava di più, invece complice una partenza dal fondo si limita a galleggiare mestamente nelle retrovie, perdendo nettamente il duello con il compagno di squadra Tsunoda.

5 Wolff

A primavera aveva promesso una Mercedes vincente entro la fine dell’estate. A quanto pare ha preso un granchio, visto che la Freccia d’Argento è rimasta dietro anche alla non esaltante Ferrari. Che abbia smarrito il tocco magico?

0 Steiner

È l’italiano dell’Alto Adige che governa la Haas, la scuderia americana motorizzata Ferrari. Ha fatto fuori a suo tempo Mick Schumacher, imputandogli di non essere all’altezza del ruolo. Ma con Magnussen e Hulkenberg progressi non se ne vedono, tanto che la Haas è un team con zero prospettive. Peccato, le ambizioni erano diverse (e Schumi junior era innocente).

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