Sulle orme di “Gimbo“ Tamberi Filippo senza rivali nel salto in alto È suo il titolo italiano Allievi
Il 16enne di Vedano al Lambro portacolori dell’Atletica Monza conquista l’oro ai campionati a Caorle "Per farmi sfogare, da piccolo mia mamma mi ha mandato agli allenamenti. Ora punto agli Europei".
di Gianni Gresio
La rivincita è doppia. Perché Filippo Bianchini, dopo due medaglie d’argento tricolori, inseguiva inevitabilmente qualcosa di più. Cercava l’oro e se l’è conquistato, portandosi a casa il titolo italiano di salto in alto nella categoria allievi. L’esponente dell’Atletica Monza ha pure ottenuto il record personale: prima della sfida per il titolo, era arrivato a 1.98. Allo stadio Giovanni Chiggiato di Caorle, palcoscenico dei campionati italiani di categoria, è volato oltre quota 2 metri, fermandosi a 2,01. Per ora. Filippo, classe 2007 di Vedano al Lambro, aveva già sfiorato l’oro sia nei campionati all’aperto, sia in quelli indoor. Nel 2022, infatti, era stato battuto solo da Alberto Basso, classificatosi all’ottavo posto a Caorle. Nello scorso febbraio, nei campionati al coperto, si era arreso solo a Nicolò Devenuti. A rendere ancora più bella questa storia di fatica e passione, c’è anche una specie di passaggio di testimone: Stefano Vianello, 28enne allenatore di Filippo, nel 2012 aveva vinto il titolo italiano di salto con l’asta indoor sempre nella categoria allievi, e sempre con l’Atletica Monza. Un’impresa che lo studente del liceo Frisi, indirizzo scienze applicate, ha replicato, sia pure in un’altra disciplina, 11 anni dopo. "Filippo – ammette lo stesso Vianello – ha un grande pregio: anche nelle gare importanti, non si fa prendere dall’ansia, rimane calmo. E poi riesce a conciliare bene gli impegni scolastici con quelli sportivi". Il difficile, comunque, inizia adesso. Anche perché il neocampione italiano e Lisa Caramello, altra esponente di punta dell’Atletica Monza, sono stati preconvocati in vista del Festival Europeo della Gioventù, in calendario dal 23 al 29 luglio a Maribor, in Slovenia. Filippo, intanto, dedica questo successo alla famiglia, a mamma Sara, a papà Bruno, al fratello Iacopo. Fu proprio la prima, del resto, a indirizzarlo all’atletica leggera.
"In pratica – ricorda Filippo – mia mamma diceva che correvo molto. Così, per farmi sfogare, a cinque anni d’età mi portò all’Atletica Vedano. Per quest’ultima ho gareggiato fino a quando ero in quarta elementare. Poi sono passato all’Atletica Monza. Inizialmente facevo tutte le gare. Ma il salto in alto mi è piaciuto da subito". Filippo, da atleta della categoria esordienti, nel 2017 saltava 1.05. Adesso, che è alto 1.86 e pesa 65 chili, va di fretta: meno di un anno fa saltava “solo“ 1.80. E desso, sulle orme di Gimbo Tamberi progetta la qualificazione ai campionati europei Under 18 del 2024. "Un obiettivo – spiega – è questo. E poi vorrei rivincere il titolo italiano. Cosa mi piace del salto in alto? Si tratta di un gesto tecnico che richiede tanta abilità. E poi è affascinante da vedere".
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