Valli Aretine, in 148 per la classica Under 23. Belleri, Magli e Salvadori cercano il trionfo

Partenza e arrivo a Rigutino per una gara tra le più importanti nel panorama Elite. Le insidie nei 160 chilometri del percorso

7 luglio 2024
Valli Aretine, in 148 per la classica Under 23. Belleri, Magli e Salvadori cercano il trionfo

Valli Aretine, in 148 per la classica Under 23. Belleri, Magli e Salvadori cercano il trionfo

di Andrea Lorentini

AREZZO

E’ il giorno delle Valli Aretine, la classica del ciclismo per elite e under 23 giunta alla 63esima edizione e che si annuncia spettacolare considerato l’alto livello di partenti. La gara è valida anche come 17esimo trofeo Rosini impianti con l’organizzazione di Sport Event Cycling. Partenza e arrivo a Rigutino. Il via ufficioso sarà dato alle 13.50, due giri attorno al paese ad andatura controllata, poi lo start ufficiale alle 14. La corsa toccherà Olmo, Pieve al Toppo, Alberoro, Montagnano, Cesa, Manciano, Castiglion Fiorentino parte alta del paese, Vitiano, Rigutino, Policiano, Il Matto, Olmo, Arezzo, La Pace, il valico di Scopetone, discesa su Palazzo del Pero, la salita al passo de La Foce, picchiata su Castiglion Fiorentino, Vitiano, di nuovo Rigutino e Olmo, quindi Ristradella, Rigutino, Vitiano, Castiglion Fiorentino, il muro dei Macelli che dal Sodo porta alla splendida città di Cortona, circa 2 km ma con pendenze notevoli, a seguire discesa su Camucia, poi Castiglion Fiorentino con l’impennata di via della Consolazione, Vitiano e arrivo a Rigutino dopo 160 chilometri. Sono 148 i corridori iscritti in rappresentanza di 22 squadre tra cui l’Hopplà Petroli Firenze con il bresciano Belleri, due successi nel 2024, Mercatale Valdarno e Montecassiano, Lorello, prima a Penna e Manenti a segno nella corsa del Montanino, la Mastromarco-Nibali con Magli, la Maltinti con i campioni toscani Salvadori (Under 23) e Niccoli (Elite) oltre a De Felice e all’olandese Hoeks che nel 2023 si impose a Castiglion Fibocchi. E ancora l’Overall Tre Colli con Gianello, la Sissio Team con Crescioli, la Petrucci Parkpre con Garzi, l’Aran Vejus, l’italo-britannica Zappi, l’aretina Rosini diretta a livello tecnico da Franco Chioccioli e di patron Piero Rosini, organizzatore principe di questa gara, ideata e portata avanti per tanti da Corrado Livi.

Nell’albo d’oro spiccano i nomi di Francesco Moser nel 1972 davanti a Riccomi e Battaglin in una edizione irripetibile e di Moreno Argentin che superò il tricolore Petito nell’80. Tra i piazzati l’irlandese Kelly e Pantani, terzo nel 1991 e che nel 1992 appena dopo aver vinto il Giro d’Italia dilettanti dette spettacolo sulla Libbia, prima di essere frenato da un problema meccanico in vista di Palazzo del Pero.

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