Basket serie B: l’assenza di Ballabio pesa come un macigno, ma non basta a giustificare questa involuzione. L’Adamant si è inceppata: deve cambiare faccia
L'Adamant Ferrara affronta una crisi di forma e atteggiamento dopo la sconfitta contro il Petrarca. Coach e giocatori cercano soluzioni per ritrovare la strada del successo.
Si è inceppato qualcosa nel meccanismo pressoché perfetto, fino a una ventina di giorni fa, dell’Adamant Ferrara, che a Padova contro il modesto Petrarca ha palesato tutte le difficoltà di un momento complicato sotto ogni aspetto. L’atteggiamento passivo e la poca intensità non sono piaciuti a coach Benedetto, che già nel post partita non le ha mandate a dire ai suoi e ieri pomeriggio ha tenuto a rapporto il gruppo capitanato da Mathias Drigo per cercare di rimettere a posto le cose e tornare l’Adamant che si è vista nelle prime tre giornate. Sia chiaro, la situazione è tutt’altro che irreversibile, Ferrara è comunque a ridosso della vetta con un ruolino di marcia fatto di cinque vittorie e due sconfitte, ma è l’involuzione collettiva delle ultime uscite che preoccupa. L’assenza di Ballabio pesa come un macigno (a proposito, possibile che già a metà settimana il ragazzo si sottoponga ad un’ecografia di controllo per capire se la lesione all’adduttore si sia rimarginata del tutto o meno) ma non basta a giustificare un approccio troppo molle e una difesa lontana da quella fatta registrare nelle prime tre gare.
E in attacco la palla non gira più come prima: Santiago e Marchini non sono due playmaker, e il neo arrivato Chessari è ancora lontano dalla migliore condizione fisica. Mancano le qualità di Ballabio, la sua capacità di spezzare in due le difese avversarie, e senza di lui Santiago fa fatica a costruirsi tiri aperti.
In effetti, Ramiro non è stato preso per portare palla, ma per finalizzare quello che il playmaker costruiva per lui: ora che il playmaker manca, però, le difficoltà sono tangibili e la sensazione è che Ferrara dovrà stringere i denti almeno per un altro paio di settimane in attesa del rientro di Ballabio e che Chessari entri definitivamente in forma. Al di là di tutte le attenuanti del caso, l’atteggiamento passivo e poco battagliero messo in campo per più di quarti a Padova non è tollerabile per una squadra che punta alla promozione: l’Adamant deve cambiare faccia e tornare quella dell’inizio di stagione per non complicarsi il cammino.
Jacopo Cavallini
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