Arezzo, una settimana per respirare. Il Diavolo baby per sfatare un tabù

La squadra di Troise oltre il tour de force cerca di rilanciarsi ma con la squadra B della Juve ha sempre sofferto

di LUCA AMOROSI -
6 novembre 2024
Arezzo, una settimana per respirare. Il Diavolo baby per sfatare un tabù

L’allenatore Troise. Sopra, Tavernelli

Gli ultimi 180 minuti giocati dall’Arezzo hanno lasciato in eredità più ombre che luci. Un solo punto conquistato tra Carpi e la gara interna con l’Ascoli a chiudere un trittico di gare ravvicinate che era partito col piede giusto grazie al successo in rimonta contro la Spal.

In queste tre gare la squadra di Troise ha sempre subìto gol, andando a macchiare quella che finora era una statistica piuttosto positiva alla casella "gol subiti". In compenso, gli amaranto hanno sempre trovato la via del gol, anche se la produzione offensiva resta deficitaria.

Di buono c’è che adesso il tecnico amaranto ha di nuovo a disposizione la settimana tipo per lavorare su quest’aspetto e, in generale, su una qualità e una velocità di gioco senz’altro da migliorare. Alle porte c’è la sfida al Milan Futuro, terzultimo in classifica, che riapre il dibattito sulle seconde squadre di società di serie A.

L’Arezzo ha senz’altro un conto aperto con queste compagini: finora ha affrontato solo la Juventus Under 23, poi ribattezzata Juventus Next Gen, e in sette precedenti non ha mai vinto. Non solo: sei volte è uscito sconfitto.

Tre i gol fatti e ben undici quelli subiti. Un dato statistico ai limiti dell’inspiegabile, visto che, per giunta, la squadra bianconera non ha mai disputato campionati di vertice in tutti questi anni. L’Arezzo, insomma, per ripartire di slancio deve innanzitutto sfatare un tabù, cercando il primo successo contro le seconde squadre.

La speranza è che la legge dei grandi numeri possa fare il suo corso e che passando da bianconeri a rossoneri possa cambiare anche l’esito finale. Giocatori e staff, però, sanno che non ci si può affidare al fato: servirà trovare una manovra più fluida, innescare il centravanti con più continuità, prendere le redini del centrocampo con maggiore autorità e serrare ancor di più i ranghi in difesa.

L’Arezzo dovrà far valere lo scarto di esperienza tra i propri giocatori e i giovani rossoneri, che in casa stanno facendo ancor più fatica che fuori.

La tifoseria amaranto, con ogni probabilità, diserterà la trasferta coerentemente con una lotta contro le seconde squadre che va avanti fin dal loro insediamento in terza serie, ma questo non può essere un fattore. Classifica alla mano, per rimanere in scia delle prime è necessaria l’intera posta.

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