Sottorete è la trasmissione di Teletruria dedicata al Cavallino. L’appuntamento fisso del lunedì. Perissi: "Il calcio oltre i risultati»
Barbara Perissi, volto di punta di Teletruria ad Arezzo, racconta il successo di "Sottorete", trasmissione sportiva che celebra 50 anni di attività e privilegia il lato umano dei protagonisti amaranto. Interviste, dibattiti e approfondimenti in uno spirito familiare e non urlato.
Da anni è uno dei volti di punta di Teletruria, specializzata in cronaca, cinema e sport, Barbara Perissi da due stagioni è al timone di "Sottorete", la principale trasmissione sportiva della tv degli aretini che quest’anno celebra i 50 anni di attività ininterrotta, unica nel panorama italiano delle tv private. L’approfondimento sull’Arezzo calcio è il cuore pulsante del programma, ma si spazia anche su temi extra calcistici. "Il nostro taglio è quello di un racconto che vada oltre il risultato, la tattica, gli schemi. Abbiamo abolito le pagelle che secondo me in tv non funzionano ed un voto non racchiude la prestazione. Privilegiamo il lato umano cercando di scoprire passioni, hobby, la quotidianità dei protagonisti amaranto. Ovviamente restiamo sull’attualità del campo, ma provando a tirare fuori le loro emozioni e sentimenti". Ospiti e opinionisti in studio con il dibattito che si alterna con il collegamento in esterna. Un dibattito che non è mai urlato. "Il nostro è uno spirito da salotto buono, familiare". Tra gli ospiti che ha avuto e che l’hanno colpito maggiormente, Barbara ne cita tre. "Il capitano dell’Arezzo Andrea Settembrini, il figlio che ognuno vorrebbe. Un ragazzo straordinario, sempre disponibile e mai banale. E poi ne dico due che abbiamo avuto in collegamento esterno: Gioele Meoni e Gianni Rapini per il loro impegno civico. Il primo per la storia umana che si porta dietro e per l’impegno per l’Africa che sta proseguendo nel nome del padre, l’indimenticato Fabrizio. Il secondo per la battaglia legale per la verità e giustizia per la sorella Helena". Sull’ospite che, invece, vorrebbe avere in trasmissione non ha dubbi. "Emiliano Pattarello. L’ho intervistato nei post partita e mi incuriosisce scoprirlo oltre le solite frasi del dopo gara. Credo che se avesse l’opportunità di raccontarsi apparirebbe diverso da come sembra all’esterno". Non può mancare una riflessione su cosa rappresenti per lei Teletruria. "Da spettatrice è la continuità. Dagli esordi pioneristici attraversando mezzo secolo. Quando Gianfranco Duranti mi ha chiamato a lavorare in tv per me è stato un grande onore. Lavorarci è un modo per esprimere il giornalismo in maniera più moderna, una testimonianza dell’informazione".
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