Ciclismo: ancora un successo per l’appuntamento in parte condizionato dalla pioggia. La scoperta dei tratti inediti del territorio. Spettacolo Ardita, folla su tutto il percorso

In 250 alla partenza di piazza Grande. Poi l’itinerario casentinese e le emozioni nella salita all’Alpe di Poti

di AREZZO -
25 marzo 2024
Spettacolo Ardita, folla su tutto il percorso

Spettacolo Ardita, folla su tutto il percorso

di Andrea Lorentini

Qualche nuvola e un pò di pioggia non hanno fermato lo spettacolo dell’edizione 2024 de L’Ardita, la ciclostorica dell’Alpe di Poti. Il centro storico si è colorato fin dal mattino quando i circa 250 appassionati di bici d’epoca si sono ritrovati in piazza Grande per la partenza. Il via, dato alle 9 in punto, è stato preceduto dall’esibizione degli Sbandieratori della Giostra del Saracino che hanno regalato acrobazie e giochi di bandiere salutando i partecipanti. Oltre alle bici e all’abbigliamento vintage, con le classiche maglie di lana, non sono mancati alcuni ciclisti che hanno voluto caratterizzarsi portando una dose di sana ironia sulle due ruote indossando abiti non convenzionali. Il serpentone colorato ha attraversato il centro storico della città passando da via Seteria, Corso Italia, via Roma, piazza Guido Monaco, via Guido Monaco, piazza San Francesco, quindi via Cavour. Da lì i ciclisti hanno imboccato via San Lorentino, piazzetta di Porta del Foro, via Bernardo Dovizi, viale Santa Margherita, via di San Clemente, via e piazza San Domenico, via Sassoverde, via Ricasoli, viale Bruno Buozzi, via Gamurrini, via Tarlati, via Mochi, via Setteponti, viale Amendola, via Fiorentina.

Un lungo giro salutato dagli applausi e dall’incoraggiamento di appassionati e curiosi lungo il percorso. Lasciata la città i partecipanti hanno potuto scegliere fra i tre percorsi previsti. Il primo, facile, privo di difficoltà altimetriche e lungo 30 chilometri adatto anche alle famiglie, chiamato "Gourmet" pensato per chi vuole passeggiare in bicicletta alla scoperta delle bellezze del territorio e delle sue peculiarità enogastronomiche. I ciclisti hanno attraversato la ciclopista dell’Arno e fatto sosta nel centro storico di Castelluccio e di Giovi, dove sono stati allestiti i ristori. Cinquanta, invece, i chilometri effettuati da chi ha scelto il percorso "Classico" alla scoperta di tratti inediti del territorio aretino, spingendosi fino al Casentino. Il percorso ha fatto tappa a Capolona e Subbiano per uno specifico ristoro a Piazza Castello. I più esperti si sono cimentati con "L’Ardita" percorso che con i suoi 80 chilometri nel primo tratto ricalca quello classico, ma ha portato poi ciclisti a pedalare a Castiglion Fibocchi (dove è stato organizzato un ristoro in concomitanza con il Carnevale dei Figli di Bocco) ed al ritorno ad per affrontare la salita all’Alpe di Poti, in un paesaggio unico, già teatro delle sfide tra ciclisti professionisti nel Giro d’Italia del 2016, dedicata a Marco Pantani. Chi ha scelto il tracciato più lungo e impegnativo si è anche misurato nella sfida con il cronometro lungo l’ascesa a Poti, ricordando il tempo in cui qui arrivava il Giro di Toscana che assegnava la maglia di campione italiano.

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