Massari, campo e studio. Una tesi sulla SuperLega
Master in Sport Design Management al Politecnico per lo schiacciatore Valsa

Master in Sport Design Management al Politecnico per lo schiacciatore Valsa
Che fosse il ‘secchione’ del gruppo era noto, laureato in Scienze Motorie a Parma nel 2023 nel bel mezzo dei suoi impegni agonistici. L’ultimo traguardo però, il Master in Sport Design Management al Politecnico di Milano, dà ancora più prestigio alla sua carriera accademica e gli apre il futuro fuori dal campo: "Prima pensavo più a una palestra, a fare il preparatore. Adesso sono più concentrato sul piano gestionale a tutto tondo". Jacopo Massari, schiacciatore della Valsa Group classe 1988, ha infatti appena conseguito un Master Internazionale presso uno degli atenei più prestigiosi d’Italia. "Una bella occasione, con sbocchi internazionali".
Massari, ci racconti un po’ di questa esperienza.
"Volevo ampliare le mie conoscenze e ho trovato questo Master. Oltre alla parte sportiva c’era quella di design e sicurezza sugli impianti sportivi, con me c’erano anche architetti e ingegneri, una classe eterogenea".
Come mai questa ricerca?
"Volevo qualcosa che mi aprisse la mente e mi desse opportunità una volta smesso di giocare. Ho trovato tanti spunti: lezioni in inglese, workshop tra Coverciano e il centro Onesti, eventi sportivi importanti vissuti da dentro assieme a esperti da tutto il mondo".
E la tesi?
"È una fotografia dello stato attuale della SuperLega e delle serie A2 e A3, basata anche sui dati di Fipav e Lega a cui ho voluto aggiungere una visione sul futuro, alcuni suggerimenti".
Quali?
"Ho preso spunti dal campionato polacco o giapponese, dalla Lega Basket, dal rugby, ho trovato anche grandi disponibilità da parte dei più alti dirigenti del nostro volley. È emerso che bisogna tornare a investire sul settore giovanile dato che le società diminuiscono, c’è un accorpamento di club: vuol dire che nel complesso c’è meno sostenibilità. Anche la A3 va ottimizzata e in generale vanno unificate le modalità di analisi per le società: gli strumenti ci sono".
Anche qualche proposta più ‘spinta’?
"Sì, quella di fare una sorta di Eurolega come nel basket, per far sì che i club di vertice mantengano i propri target su standard alti".
Scusi se ne approfittiamo: ci parli un po’ della sua conferma a Modena...
"Sono contento di essere qua, volevo rimanere per dare continuità a un percorso nel quale avevo trovato spazio. Do tutto in allenamento, mi piace mettermi in gioco, lo farò anche quest’anno, non sono qui per svernare: la squadra è competitiva e ringiovanita, il percorso è da scrivere".
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