Lorenzo attacca: “MotoGp trasformata in F1, troppa aerodinamica”

Lo spettacolo dei sorpassi frutto del talento dei piloti, secondo l’ex campione del mondo, è inficiato dall’avvento dell’aerodinamica

di MANUEL MINGUZZI -
18 dicembre 2023
L'aerodinamica nel mirino di Jorge Lorenzo

L'aerodinamica nel mirino di Jorge Lorenzo

Bologna, 18 dicembre 2023 - A Jorge Lorenzo la MotoGp attuale non piace. Lo spettacolo dei sorpassi frutto del talento dei piloti, secondo l’ex campione del mondo, è inficiato dall’avvento dell’aerodinamica. Sono comparse alette in ogni posizione dell’avantreno e da qualche mese anche sulla coda, in una sorta di replica degli alettoni della Formula 1 per generare maggior carico aerodinamico in curva e in trazione. In uscita c’è anche l’abbassatore, un meccanismo che tiene la moto compressa nella zona posteriore per poter generare maggior velocità in accelerazione: non è aerodinamica pura ma un ingegno utilissimo per generare trazione. Insomma, i sorpassi sono sempre di più un affare dell’aerodinamica e della potenza dei motori.

Lorenzo: “Non si può più stare vicini”

L’aerodinamica non solo favorisce la velocità in curva, ma spesso, come tra le monoposto, sporca l’aria per chi sta dietro ponendo problemi di stabilità in frenata in cui spesso si vedono moto in scia che vengono risucchiate, col rischio di tamponamenti. Tutto questo a Jorge Lorenzo non piace: “Tutti i piloti si lamentano, l’aerodinamica crea turbolenze - le sue parole ad AS -. Il risultato è che diventa impossibile stare troppo vicino a chi ti sta davanti e il sorpasso è quasi sempre impraticabile. L’aerodinamica non dà nulla allo spettacolo della MotoGp”.

La soluzione per Jorge sarebbe togliere tutto, anche a costo di far andare le moto uno o due secondi più lente perché agli spettatori piacciono i sorpassi più che la velocità: “Ai tifosi penso non importi il tempo sul giro ma i sorpassi sì. L’aerodinamica può portare sicurezza in strada ma sulle gare è un ostacolo allo spettacolo”.

Lorenzo ha sicuramente una parte di ragione, legata al fatto che è difficile rimanere vicini e tentare un sorpasso, primo perché la potenza dei motori in qualsiasi allungo non consente un avvicinamento, secondo perché con l’aerodinamica la velocità in curva è alta e questo non consente manovre basate sul talento del pilota rispetto all'efficienza del mezzo. Dall’altro lato, in un mondo di prototipi, l’evoluzione tecnologica non può e non deve essere fermata, ma forse regolamentata sì.

Poi ci sono le Sprint Race, che effettivamente spettacolo lo generano ma con alto tasso di rischio per i piloti: “C’è un livello equilibrato di 15 o 20 moto che possono vincere una Sprint Race ed è sempre più importante avere una buona posizione per avere una chance”, l'analisi di Jorge. E con pochi giri a disposizione si rischia di più e qualche infortunio di troppo può capitare: “I piloti si prendono più rischi rispetto alla gara della domenica e c’è maggior rischio di cadute in mezzo al gruppo. Diciamo che sono contento di non far parte di questa epoca MotoGp”, la chiosa dell'ex campione del mondo.

Ad oggi, però, non sono alle viste delle strette regolamentari sull’aerodinamica già presente, bensì concessioni ai team giapponesi per aumentare la loro competitività. Il 2024 potrebbe vedere un gap ridotto tra Ducati e gli altri team. Nel frattempo, KTM a gennaio prenderà una decisione sull’eventuale terzo team dal campionato 2025.

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