Luca Salvadori, dai campioni del Motomondiale a Jovanotti: lacrime per il pilota milanese morto in Germania

Bagnaia, Marquez, Max Biaggi, Capirossi e tanti altri grandi della MotoGp di ieri e di oggi ricordano il 32enne. Il commosso messaggio di Guido Meda e dei Pooh

15 settembre 2024
Il messaggio di Pecco Bagnaia per ricordare Luca Salvadori

Il messaggio di Pecco Bagnaia per ricordare Luca Salvadori

La morte di Luca Salvadori, il pilota milanese vittima di un incidente nelle prove di qualifica di una gara in Germania, ha scosso il mondo del motociclismo internazionale. Dalle piccole scuderie alle grandi case della Moto Gp, è un susseguirsi di messaggi cordoglio per la scomparsa del pilota di Supebike seguitissimo sui social media. E da qui, con un semplice “Senza parole”, Checco Bagnaia, commenta la foto scattata con Luca Salvadori e postata su Instagram all’indomani della tragedia sulla pista di Frohburg. 

Il posto di Pecco Bagnaia
Il post di Pecco Bagnaia

"Rest in peace Luca" scrive invece Jorge Martin e anche il campione Marc Marquez gli dedicato un pensiero, come il fratello Alex, e ancora Fabio Quartararo, Loris Capirossi e Max Biaggi. Messaggi di condoglianze alla famiglia sono arrivate anche da Yamaha e Aprilia.

Il messaggio pubblicato da Loris Capirossi
Il messaggio pubblicato da Loris Capirossi

Non solo l’ambiente delle due ruote è in lutto: il papà di Luca è un noto manager e produttore musicale. “Ci stringiamo a Maurizio Salvadori, caro amico e nostro primo manager, in un momento terribile com'è quello della perdita di un figlio. Luca aveva 32 anni, era un campione. Un figlio è un dono benedetto e noi, da genitori, non possiamo che stringerci a Maurizio", scrivono su X i Pooh.

Anche Jovanotti, di cui il padre è stato l’agente, ricorda il 32enne: "Grande passione, grande pilota, grande sorriso. Ti ho voluto molto bene, ciao Lu".

È morto "durante una corsa in salita, la specialità che era diventata il suo nuovo amore folle, in tutti i sensi, e nella quale stava emergendo come fenomeno, dopo una vita spesa in pista tra le derivate di serie e una stagione in Moto E", racconta il giornalista Guido Meda, grande esperto di motociclismo, in un commosso post: "Era buono e generoso, fiero di essersi reso indipendente rispetto alle opportunità che potevano essere garantite da un papà e da una mamma che non gli avevano mai fatto mancare niente. Ammirava la coerenza. Non si vergognava dell'ansia. Amava gli esseri umani. Amava le moto. Amava la vita".