MotoGp, l’infinita crisi della Yamaha. Quartararo: “Mi sento più tester che pilota”

Il francese non trova il bandolo della matassa della sua M1: proviamo troppe cose e non ci sono riferimenti. Anche Aprilia ragiona sull’usura gomme

di MANUEL MINGUZZI -
8 agosto 2024
Fabio Quartararo

Fabio Quartararo

Una Yamaha ancorata sul fondo, senza un vero squillo da tanto, tantissimo tempo a questa parte. La M1 proprio non ne vuole sapere di avvicinare le case europee e per ora gli aggiornamenti portati, anche grazie alle concessioni, non hanno dato i frutti sperati. Più che ai risultati, Yamaha è come se stesse guardando, e quindi testando, le nuove componenti direttamente nei weekend di gara, alla ricerca di una mole di dati funzionale a sviluppare la M1 nella giusta direzione. Anche lo stesso Quartararo, come riporta motorsport.com, si sente più tester che pilota. Il problema è che troppi aggiornamenti rischiano di non dare punti di riferimento nella guida del pilota, che deve adattarsi sulla base della moto che sta guidando. Anche Aprilia, che è comunque seconda forza, si sente inferiore sulla gestione gomma rispetto a Ducati e qualcosa dovrà cambiare.

Quartararo: “Mi serve una base che conosco”

Fine settimana difficile per Yamaha a Silverstone. La sosta estiva non ha dato i suoi frutti in Giappone e per ora la distanza con Ducati resta importante. Forse, nel tentativo disperato di migliorare, sono state portate troppe componenti e questo ha mandato un po’ fuori giri Fabio Quartararo che di fatto dispone di due moto diverse: “Mi serve una base che conosco – le parole del diablo – Con una moto devo guidare in un modo e con l’altra in un altro. Alla fine mi sono perso. In Sprint Race infatti siamo andati meglio e non abbiamo finito troppo lontano da Miller”. Gli aggiornamenti portati da Yamaha hanno differenziato le due moto a disposizione di Quartararo che dunque deve adattarsi in base a quale delle due M1 sta guidando. Questo genera confusione nel pilota che non ha punti di riferimento: “Non credo sia un problema di troppi pezzi nuovi – ancora Fabio – Più che altro le moto sono diverse, quindi faccio quattro giri con una, poi la cambio e alla fine quando c’è da fare il time attack è difficile scegliere quale delle due guidare”. Tutto questo rende Quartararo un tester più che un pilota alla ricerca della prestazione: “Sì, mi sento più tester in questo momento – la sua ammissione – A volte ci aspettiamo che gli elementi nuovi siano migliori ma non sempre accade. Due anni fa abbiamo tenuto la moto uguale per tutto l’anno e c’era una base ed ero io a portarla al limite. Oggi devo adattarmi”. Pure Aprilia ragiona su come raggiungere Ducati. A Silverstone si è visto che in termini di velocità la prestazione c’è, ma Borgo Panigale resta avanti nella gestione gomma e Massimo Rivola vuole avere maggiori dati per colmare questo gap. Anche a costo di sacrificare la qualifica: “Da quando siamo tornati in Europa siamo in prima fila spesso, ma nella gara lunga non siamo competitivi nella seconda parte. Penso ci sia un tema di gestione della gomma”. Rivola è convinto che servano maggiori dati a disposizione: “Cercheremo di focalizzarci su questo aspetto e ci lavoreremo durante i weekend, anche col rischio di passare dalla Q1 – l’ammissione di Rivola – Ci servono più informazioni al venerdì perché la moto va subito veloce ma poi ci appiattiamo sul tema della gomma. Probabilmente si tratta di assetto e di elettronica”. Se ne riparlerà dal 16 al 18 agosto in Austria.

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