MotoGp, Dall’Igna esalta Bagnaia: “Ha vinto a Jerez con l’autorità del numero uno”

Il direttore generale di Ducati applaude il suo campione del mondo, ma c’è anche Marquez definito “campione ritrovato”

di MANUEL MINGUZZI -
4 maggio 2024
Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia

Bologna, 4 maggio 2024 – Una vittoria da campione, anzi da bi campione del mondo. Pecco Bagnaia ha vinto a Jerez il corpo a corpo con Marc Marquez, nel senso letterale del termine, e imposto la legge del numero uno, che fino a prova contraria è ancora lui. Accorciato a diciassette punti il divario da Jorge Martin, uscito, Pecco ha mandato un segnale a tutti i rivali e soprattutto lo ha fatto Ducati, di nuovo dominante dopo Austin. L’analisi dell’ingegner Dall’Igna parte proprio da qui, da una Ducati ritrovata e mattatrice dei primi posti: “Vittoria meravigliosa a Jerez, da urlo e per la quale vale la pena scomporsi - il suo commento - E’ stato un capolavoro con un podio tutto Ducati e con tre team diversi. Poi cinque nostre moto nelle prime cinque posizioni. Sono gare che restano nella memoria”.

“Bagnaia? Vittoria di autorità”

Ma c’è la strepitosa affermazione di Bagnaia che in un colpo solo ha fatto capire a Marquez che il corpo a corpo non lo teme e a Martin che il campionato è del tutto aperto. E lo sarà fino alla fine. Dopo due brutti gp è arrivata la reazione del campione del mondo, capace di ritrovare feeling con la Ducati anche grazie al lavoro dei tecnici. Dall’Igna plaude al suo numero uno: “E’ stato strepitoso, fin dal primo giro - ancora Dall’Igna - Ha guidato da manuale mettendo il suo personale sigillo ad una gara difficile e incandescente. Pecco ha messo in mostra la sua tecnica, l’intelligenza e il carattere di cui è capace. Serviva una reazione importante ed è arrivata”. Una reazione da campione, da chi indossa il numero uno di campione del mondo sulla carena, sfidando la scaramanzia di chi non vuole mai cambiare numero e già l’anno scorso ha vinto indossandolo. E proprio da numero uno ha trionfato a Jerez: “E’ stato un corpo a corpo tanto spettacolare quanto insidioso per tutti i rischi che esso comporta. In altre parole, si è imposto a testa alta con l’autorità di chi porta il numero uno sulla carena”, la lode di Dall’Igna. Ma non va sottovalutato un Marquez ritrovato, perché un otto volte campione del mondo, con la moto giusta, cioè una Ducati, può tornare fino in fondo competitivo: “Grazie anche ad un caparbio e indomito Marquez, un campione ritrovato che impreziosisce ancor di più l’affermazione di Pecco, oltre che portare in alto la sua squadra ed il gran lavoro che insieme stanno svolgendo”. Corpo a corpo duro, con tanto di ruotata, ma corretto. Dall’Igna l'ha visto così: “Un confronto duro ma corretto e nel rispetto reciproco, alla fine c’è stata grande sportività tra i due. Un gesto che ho apprezzato molto”. L’unico deluso del gp di Spagna è stato Jorge Martin, il leader del mondiale, ma Dall’Igna ha una carezza anche per lui, che tra l’altro è il candidato principale a salire in Ducati Lenovo nel 2025: “La sua scivolata lo ha messo fuori da giochi, ma sarebbe stato protagonista di un finale infuocato. Il suo valore è sotto gli occhi di tutti e lo aveva dimostrato al sabato”.

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