MotoGp, Marini in cerca di feeling con la Honda: “Non dobbiamo farla diventare una Ducati”

Il fratello di Valentino Rossi non del tutto contento dei test di Sepang: la sua moto fatica a frenare e curvare e sul giro secco lavora diversamente dalla Ducati

di MANUEL MINGUZZI -
8 febbraio 2024
Luca Marini

Luca Marini

Sepang, 8 febbraio 2024 – Svetta Ducati nel terzo giorno di test Moto gp a Sepang. Pecco Bagnaia ha dato seguito alle buone indicazioni di ieri, dove aveva girato sotto la pole position dell’anno scorso con serbatoio pieno. Infatti, il campione del mondo questa mattina è sceso a tempi record, comandando l’ultimo giorno in 1’56”682 con 172 millesimi su Jorge Martin e 233 su Enea Bastianini. La prima non Ducati è stata l’Aprilia di Aleix Espargaro, quinta a 409 millesimi, dietro ad Alex Marquez quarto. In risalita anche Marc Marquez con la sesta piazza a 588 millesimi, mentre restano ancora indietro le Honda con Joan Mir nono a 692 millesimi, Taka Nakagami tredicesimo a oltre un secondo, Johann Zarco sedicesimo a 1”2 e Luca Marini diciannovesimo a 1”3. Il fratello di Vale, dunque, sta faticando a trovare feeling con una moto che frena diversante dalla Ducati che ha guidato fino all’anno scorso.

Marini: “Non dobbiamo far diventare Honda una Ducati”

Grande divario tra Joan Mir e Luca Marini nella terza giornata di test di Sepang. I due compagni di squadra nel team ufficiale Honda sono stati separati da ben sette decimi, con lo spagnolo più efficiente dell’italiano su una moto che ovviamente conosce meglio. Marini è stato il più lento dei piloti Honda: “Sul giro secco Mir ha fatto molto bene - le parole di Marini - Lui conosce la moto più di me e la Honda sul giro veloce si guida diversamente dalla Ducati”. Insomma, serve un periodo di adattamento per il fratello del Dottore, ma lo scopo non sarà quello di far diventare la Honda una Ducati: “Sto facendo più fatica a frenare la moto e girare e Mir è più veloce di me ora. In Ducati la ruota posteriore si ferma molto di più in frenata, ma dobbiamo rispettare il Dna delle moto e non serve trasformare la Honda in una Ducati. Anche qui ci sono dei punti forti”. Tra gli aspetti su cui lavorare duramente c’è sicuramente l’aerodinamica. Ormai le Moto gp sono sempre più simili a Formula 1 e ali e alette rappresentano un settore fondamentale per l’efficacia della staccata, della velocità in curva e dell'usura della gomma. L’analisi di Marini: “Aiuta molto a far lavorare gli pneumatici meglio, penso che ci serviranno gomme dure”. Restano però ampi margini di miglioramento per il futuro e Marini è ottimista: “Siamo solo all’inizio, il modo per fare il giro veloce è diverso da Ducati e ho margine di miglioramento, ma ne ha soprattutto la moto”. Chiusi i test di Sepang, ora ci saranno quelli a Losail in Qatar il 19 e il 20 febbraio, propedeutici al primo gran premio stagione, sempre in Qatar, che si svolgerà il 10 marzo. Il via alla stagione si avvicina: manca un mese.

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