MotoGp, Marquez: “Se non funzionerà in Ducati mi ritirerò consapevole di averci provato”

L’otto volte campione del mondo al passo di addio con Honda, ma se non ritroverà il divertimento potrebbe dire basta: Marc punta tutto sul 2024

di MANUEL MINGUZZI -
23 novembre 2023
Marc Marquez

Marc Marquez

Valencia, 23 novembre 2023 – Marc Marquez punta tutto sulla Ducati, sulla moto migliore al mondo, per ritrovare quel divertimento perduto negli ultimi due anni in Honda. Le sensazioni per un pilota sono tutto, la possibilità di potersi prendere rischi con la propria moto, riassaporare la passione di guidare nel più importante campionato motociclistico del mondo. Tutto questo ora Marc Marquez non ce l’ha ma il famigliare team Gresini, che avrà una Ducati 2023, potrebbe restituirglielo. Prima di pensare alla vittoria di gare o al titolo del mondo, l’otto volte campione deve ritrovare le migliori sensazioni possibili alla guida, il divertimento di poter staccare forte, sorpassare, o quantomeno provarci senza volare in terra. Tante cadute nel 2023 di Marquez e una Honda che proprio non ne vuole sapere di andare forte e di stare in piedi, anzi a volte la moto precipita senza un motivo (chiedere a Joan Mir, il compagno). Anche per questo, soprattutto per questo, Marc Marquez ha scelto di cambiare, decidendo di concedersi una ultima chance per capire se questa Moto gp lo può vedere ancora competitivo e restituirgli quella gioia di guidare che lo ha sempre contraddistinto quando ha dominato il campionato con sei successi mondiali.

Marquez: “Se non funzionerà la carriera non durerà a lungo”

Tutto o quasi sul 2024 per Marc Marquez. La Ducati Gresini appare l’ultima spiaggia per il pilota spagnolo che vuole tornare quello di un tempo, partendo da una moto più competitiva con la speranza, sua, che sia anche affine allo stile di guida che lo ha contraddistinto nella sua carriera. Le aspettative sono alte, anzi altissime, ma Marquez ha voluto frenare immediatamente la questione: "Alcuni dicono che vincerò tutte le gare, altri che sarà un disastro - le sue parole riportate da motorspot.com - Ma non posso crearmi aspettative senza aver provato la moto. L’obiettivo principale per me è tornare a divertirmi per capire se posso allungare la carriera”. Insomma, Marquez è abbastanza chiaro sul fatto che se non ritroverà certe sensazioni probabilmente sceglierà la via del ritiro: “Se non mi divertirò la mia carriera non durerà a lungo - l’ammissione di Marquez - Quando proverò la moto a Valencia cercherò di capire dove sono, anche se sarà difficile adattare il mio stile di guida di undici anni di carriera ad una nuova moto. Cercherò di fare del mio meglio”. A dargli una mano un team famigliare come quello Gresini che nel corso degli ultimi due anni ha visto vincere sia Enea Bastianini che Fabio Di Giannantonio, capace domenica a Lusail di conquistare il suo primo gp della carriera: “La squadra è molto buona ed era quello che cercavo: qualcosa di famigliare. Lo scopo è lavorare divertendosi”.

I dubbi rimangono

Ma nonostante la scelta Marc Marquez vive ancora a stretto contatto con i dubbi. Decisione complicata, lasciare la casa che lo ha accudito per undici anni, ma necessaria per trovare nuovi stimoli. Tuttavia, certezze non ce ne sono: “I dubbi ci sono ancora anche se ho già preso la decisione - le parole di Marc - So che la possibilità che non funzioni c’è, ma almeno il giorno in cui mi ritirerò lo potrò fare in maniera serena dopo aver tentato ogni possibilità e facendo quello che sentivo giusto”. Ecco, non era più possibile rimanere in Honda in queste condizioni, con il feeling con la moto che manca, le altre case che sfrecciano. I giapponesi hanno tanta strada da fare e Marquez non ha così tanto tempo e pazienza: “Se fossi rimasto alla Honda avrei agito in maniera timida, magari per paura di non aver successo anche in Ducati. Se non dovesse funzionare accetterò le critiche ma sarò tranquillo perché ci avrò provato. Forse il 95% dei piloti sarebbe rimasto in Honda”. La scelta più facile sarebbe stata quella di rimanere, aspettare i progressi della moto, assicurarsi lo stipendio in Honda, ma Marquez ha bisogno di vittorie, di vertice in tempi brevi: “Non ci sarebbe stata pressione, una gara non andata bene non sarebbe stato un problema perché c’era da sviluppare la moto ma io non sono fatto così. Cerco sempre di fare del mio meglio per lottare e vincere”.

E tante delle difficoltà dell’ultimo biennio partono ovviamente da quella maledetta caduta di Jerez 2020, quando Marquez stava addirittura rimontando tutto il gruppo dopo essere uscito di pista, ma ha forzato cadendo e procurandosi una complicata frattura al braccio. Da lì, a cascata, la Honda ha poi fatto fatica a sviluppare la moto e mentre le altre case galoppavano i giapponesi sono rimasti indietro: “Jerez ha cambiato tutto nella mia carriera e anche i risultati di Honda, ma non credo abbia generato l’attuale situazione - la risposta di Marc - Ci sono stati tanti piloti forti in squadra con me, penso a Espargaro, Lorenzo, mio fratello, Mir, ma alla fine sono sempre stato la migliore Honda in campionato”. E allora, dopo undici lunghi anni, un titolo Moto 3, uno Moto 2 e sei Moto Gp, Marc Marquez correrà la sua ultima gara in Honda, almeno per ora, a Valencia. Le emozioni saranno tante, ma la porta in futuro può rimanere aperta. D’altronde Marquez non ha firmato un contratto a lungo termine e per il 2025 potrebbe anche valutare il suo stato di forma e quello di Honda, magari per riunire il binomio. Intanto, c’è Valencia: “E’ ancora difficile rendersi conto che sarà l’ultima gara quest’anno, ma in futuro non si sa mai… - Marc che lascia aperta la possibilità - Sarà un fine settimana molto emozionante e al momento ancora non mi rendo conto, sono solo concentrato su quello che c’è da fare in pista. Sarà un gp strano”. E poi da martedì sulla Ducati, la nuova moto: “Sarà strano anche quello, guidare una nuovo moto e con facce diverse al box”. E a Valencia ci sarà anche l’ultimo atto della sfida tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin. L’italiano ci arriva con 21 punti di vantaggio con 37 a disposizione, ma se nella Sprint Race del sabato dovesse guadagnare 4 punti sul rivale sarebbe campione del mondo.

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