Motogp, Marquez: “Sono nella situazione ideale, dal 2019 non ero così a mio agio”

Il numero 93 vicino al livello pre infortunio: la Gp25 sembra una moto perfetta per lui. Dimenticato l’infortunio al braccio ora Marquez punta con decisione al titolo: il dominatore è tornato

di MANUEL MINGUZZI
23 aprile 2025
Marc Marquez

Marc Marquez

Bologna, 23 aprile 2025 – Marc Marquez è tornato, forse quello precedente all’infortunio del 2020. Il numero 93 era dominante sulla sua Honda, tanto che in quel famoso gp a Jerez stava andando a vincere la gara nonostante una uscita sulla sabbia in avvio, poi, forse per la troppa foga di rimontare, la caduta con annesso grave infortunio al braccio. Cinque anni dopo e quattro operazioni, Marc Marquez è di nuovo leader del mondiale e ha iniziato la stagione 2025 con sette vittorie su otto, mancando solo la gara domenicale di Austin a causa di una sciocca caduta quando era in testa. Sarebbero state otto su otto. Il nono titolo è il suo obiettivo, eguaglierebbe Valentino Rossi, e la Gp25 di oggi la sente in mano come sentiva quella Honda, costruita sulle sue caratteristiche. La classifica lo vede in testa con 17 punti su Alex Marquez e 26 su Pecco Bagnaia, distacchi ancora abbordabili e recuperabili, ma la sensazione di superiorità fornita da Marquez è ben più evidente dei punti di margine.

Marquez: “Non sono migliore, sono diverso. Situazione ideale”

Ha lavorato tanto Marquez per riprendersi da quell’infortunio al braccio sinistro e ha lavorato tanto per guadagnarsi una moto migliore di una Honda caduta in crisi. L’anno in Gresini è servito per capire che sì, aveva ancora nel polso il talento necessario, la velocità utile per battere gli avversari. Gli serviva una moto ufficiale. Ducati gliel’ha fornita: “Ora apprezzo molto di più quello che succede, a mio fratello dico sempre che tutto questo non è normale e me lo sto godendo – le sue parole in conferenza stampa – Non sarà così ogni fine settimana, ma mi sento in una situazione ideale. Se vuoi lottare per il mondiale serve un team ufficiale e una moto ufficiale. Se possiedi queste armi non manca nulla ed è tutto nelle mie mani”. Marquez sarebbe a otto su otto se un errore di distrazione non lo avesse fatto cadere a Austin: “Evito proprio di pronunciare la parola superiorità, perché ti fa abbassare la guardia e commettere errori, ma non mi sentivo così a mio agio su una moto dal 2019”. E da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, per esempio diverse operazioni, una crisi tecnica della Honda e un addio difficile e tormentato. Oggi è un Marquez non migliore, ma diverso: “Ci sono state quattro operazioni al braccio, sono un pilota diverso. Sono disposto a lavorare per arrivare a quel livello e guadagnando fiducia ti dimentichi dei problemi. Il fisioterapista mi dice che da tempo non mi lamento più del braccio sinistro…”. Per il numero 93, che nel weekend sarà di nuovo a Jerez, ma stavolta da leader del mondiale, si chiude un cerchio: “Ho una mentalità diversa, sono più sereno, non ho l’ossessione di vincere. C’è pressione, ma senza l’obbligo di arrivare primo. Sono felice. E’ un cerchio chiuso quel 2020. Cerco di isolarmi dalle aspettative di chi pensa che dovrei vincere e sono grato di ciò che ho”. Sabato la Sprint Race alle 15, in diretta su Sky e Tv 8, domenica la gara lunga alle 14, sempre in diretta Sky e in differita, tre ore più tardi, sul canale 8 del digitale. Marc l'uomo da battere. Leggi anche - Gran premio di Spagna: circuito, precedenti e orari tv

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