Motogp, Puig avverte Marquez: “Non teniamo piloti che non vogliono restare”
Il team manager di Honda manda un messaggio al pilota spagnolo: non tratteniamo nessuno, ma c’è contratto fino al 2024
Bologna, 26 giugno 2023 - Due gran premi saltati da Marc Marquez. La crisi di Honda e dell’ex campione del mondo ormai è nota e chiara, con relativi rumors di una clamorosa separazione. Dopo aver dominato e vinto tutto, il binomio sta vivendo il periodo più brutto da quando Marquez è sbarcato in Moto gp, complici le continue cadute di Marc e una Honda che non ne vuole sapere di migliorare. Il mese e mezzo di pausa che separerà da Silverstone a inizio agosto potrà comunque servire ai giapponesi per individuare una strada di lavoro e sviluppo, ma c’è la sensazione di un approccio da modificare radicalmente per tenere il passo dei marchi europei. E servirà tempo, tanto, forse un paio di anni. Marquez potrà aspettare?
Puig: “Non tratteniamo nessun contro volontà”
Il manager di Honda Alberto Puig deve gestire una situazione complicata. C’è Marc Marquez in scadenza di contratto nel 2024 ma ci sarà da fronteggiare l’esigenze dell’ex campione del mondo di tornare a lottare per il titolo. O glielo consentirà Honda oppure si guarderà attorno. Poi c’è Joan Mir, campione del mondo 2020 ma appiedato da un infortunio e comunque con pochissimo feeling con la moto giapponese. Insomma, tanto lavoro da fare per Puig che però avvisa Marquez: “Ognuno può fare quello che vuole, ma la Honda non è un'azienda che vuole tenere un pilota che non vuole stare qui - ha affermato - Direi che sì, Marc resterà con noi, ma lo dico sulla base del contratto”. Insomma, Marquez ancora in sella nel 2024 ma per il contratto e non per reale convinzione. Infatti il pilota ha deciso di saltare gli ultimi due gp, abdicando prima al Sachsenring, suo regno, e poi anche ad Assen, decidendo di fare solo due anonime Sprint Race. Puig prova a tenere la barra dritta: "È chiaro che non è un buon momento e abbiamo tre piloti infortunati, non è una cosa che si può cambiare da un giorno all’altro”. Honda molto indietro nella risoluzione dei problemi e un mese e mezzo di stop non basterà per risolvere tutto: “Siamo indietro, abbiamo problemi da molto tempo e non sarà facile risolvere in due mesi. Sarebbe troppo ottimistico pensare ad una moto competitiva alla ripresa del campionato”. Sincero Puig sulla situazione Honda, perché servirà tempo per trovare una soluzione, forse anche cambiando radicalmente filosofia: “Non stiamo andando alla radice del problema - la chiosa di Puig - Gli europei hanno un approccio aggressivo e significa assumersi rischi, mentre i giapponesi sono più conservatori. Stiamo comunque cercando di ridurre i tempi per reagire e Honda sta facendo le cose per bene”. Ora tempo per riflettere, poi il 6 agosto gp della Gran Bretagna a Silverstone. Leggi anche - Bagnaia in trionfo ad Assen: "Preferisco la gara lunga alla Sprint, cambiato assetto per vincere"
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