MotoGp, Rossi apre a Yamaha per il Team Mooney: “Mi piacerebbe, ma serve moto competitiva”

Il Dottore si gode i suoi gioielli con il Team Mooney, Bezzecchi e Marini costantemente ai vertici ma dal 2025 potrebbe esserci un passaggio da Ducati a Yamaha

di MANUEL MINGUZZI
4 maggio 2023
Valentino Rossi

Valentino Rossi

Bologna, 4 maggio 2023 - Il Team Mooney potrebbe passare da Ducati a Yamaha per il 2025? Forse sì. L’ammissione è arrivata direttamente da Valentino Rossi, il padre della Academy che ha sfornato i piloti che ora vediamo nel Motomondiale, partendo dal campione del mondo Pecco Bagnaia e passando proprio dai due piloti del team diretto da Pablo Nieto, ovvero Marco Bezzecchi e Luca Marini, fratello di Vale. La squadra ha vissuto una grande crescita in questi anni, partendo dalla Moto 3 per arrivare fino alla Moto gp e con tanto di vetta mondiale conquistata dal Bez prima del gran premio di Jerez. A dare forza ai risultati del team è anche la moto, quella Ducati ora migliore al mondo in termini di velocità e prestanza. Ma Vale Rossi ha nel suo dna i colori Yamaha e in futuro gli piacerebbe tornare, anche se con una veste diversa da quella di pilota.  

Mooney con Yamaha dal 2025? Dipende anche dalla moto…

Da tempo si parla di un eventuale passaggio del Team Mooney dalle moto Ducati alle Yamaha, ma per ora ci sono i vincoli di un contratto in essere fino al 2024. Per questa e la prossima stagione la squadra di Rossi usufruirà di moto Ducati, ma dopo chissà. Innanzitutto c’è la necessità di Yamaha, ma anche degli organizzatori del mondiale, di riequilibrare il lotto delle moto in corsa, riportando anche i giapponesi ad averne quattro (oggi sono solo due contro le otto Ducati). E poi Vale Rossi si sente ancora pilota Yamaha, motivo per cui il matrimonio potrebbe rifarsi: “Abbiamo un contratto anche per il prossimo anno e quindi correremo con Ducati - le parole di Rossi a motorsport.com - Mi piacerebbe correre con Yamaha? Sì, io sono pilota Yamaha e avrebbe senso ma prima serve migliorare la M1”. D’altronde, la competitività è tutto e oggi i giapponesi sembrano in evidente crisi tecnica: “Vogliamo andare alle gare pensando di poter pensare di vincere e al momento la situazione tecnica della Yamaha è complicata. C’è tempo per decidere da qui al 2025 e hanno il potenziale per migliorare, ma la Ducati, con Dall’Igna, ha fatto un passo avanti importante e tutti gli altri sono diventati inseguitori”. Alla base della crescita di Borgo Panigale un cambio di filosofia tecnica e anche investimenti maggiori rispetto alle concorrenti: “Penso ci sia stato un ripensamento della Ducati e un grande sforzo finanziario. I marchi giapponesi hanno speso meno”. Nel frattempo, il suo Team ha scalato le gerarchie, con un lavoro partito dalla Moto 3 e una risalita impressionante fino ai vertici mondiali: “Sono molto soddisfatto del lavoro fatto - ancora Rossi - Abbiamo iniziato dalla Moto 3 ma in Moto gp è tutto più difficile. Ovviamente aumentano le responsabilità e tutti hanno fatto benissimo. Contano anche le persone di fiducia e oggi abbiamo quelle con cui siamo sempre stati allineati”. Il Team Mooney si inserisce in una epoca Moto gp che sta ancora vivendo la fase di transizione dopo l’epopea del Dottore. Rossi ha avvicinato al motomondiale anche i non appassionati e forse ora si è ritornati ai livelli pre Valentino. Non a caso è stata introdotta la Gara Sprint per cercherà di fornire ancora più spettacolo: “Con me ci sono state molte persone che non seguivano le moto che sono poi diventate appassionate - la chiosa di Rossi - Ora i livelli di popolarità sembrano tornati alla fase precedente al mio arrivo e si stanno cercando formule come le gare Sprint per attirare più persone. In ogni caso credo che in termini sportivi il campionato funzioni”.

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