La furia di Carapaz non convocato per le Olimpiadi. "Favoritismi per Narvaez"

L'Ecuador userà il suo unico slot a disposizione per la prima maglia rosa del Giro 2024, ma l'oro di Tokyo non ci sta: "Serve una Federazione neutrale, cosa che oggi non c'è"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
31 maggio 2024
Il podio di Tokyo 2020: da sinistra Van Aert, Carapaz e Pogacar (Ansa)

Il podio di Tokyo 2020: da sinistra Van Aert, Carapaz e Pogacar (Ansa)

Roma, 31 maggio 2024 - Alla prova in linea delle Olimpiadi di Parigi 2024, in programma il prossimo 3 agosto, manca ancora parecchio, ma l'atmosfera a certe latitudini si sta già surriscaldando: per la precisione in Ecuador, dove si è creato molto scompiglio in seguito alla decisione della Federazione di escludere Richard Carapaz, il campione olimpico in carica.  

I dettagli

  Correva il 24 luglio 2021 e, a sorpresa, sul gradino più alto di un podio che sarebbe poi stato completato da Wout Van Aert e Tadej Pogacar saliva il vincitore, altrettanto a sorpresa, del Giro d'Italia 2019. Un acuto che per l'allora corridore della Ineos Grenadiers, in seguito passato all'EF Education-EasyPost, segnò un po' il canto del cigno prima di una fase di profonda difficoltà dovuta anche a qualche caduta di troppo: l'isola felice è rimasta a suo modo il Giro d'Italia, che nel 2022 l'avrebbe visto arrivare secondo alle spalle di Jai Hindley. Nel frattempo la geografia dell'Ecuador, uno dei movimenti più in ascesa a livello ciclistico, sarebbe cambiata al punto da relegare in soffitta Carapaz e il suo oro di Tokyo 2020, a lungo ricordato da un casco tutto particolare: a Parigi la caccia al bis toccherà a Jhonatan Narvaez, l'unica maglia rosa del recente Giro d'Italia 2024 diversa dal dominatore assoluto. Proprio pensando all'ottimo periodo di forma attraversato dal corridore della Ineos Grenadiers e all'altimetria del percorso della prova parigina, la scelta della Federazione dell'Ecuador, che potrà contare su un solo slot da schierare sia per la prova in linea sia per quella a cronometro nonostante il titolo vinto nel 2021, sembra condivisibile. Non la pensa così Carapaz, che sui propri profili social non ha nascosto il proprio disappunto, tirando in ballo anche concetti piuttosto forti. "L'Ecuador necessita di una Federazione neutrale e senza favoritismi: questo presidente dimostra, giorno per giorno, che al momento non è così anche grazie a regole introdotte chiaramente per favorire il mio connazionale, lasciando da parte ogni considerazione giusta e obiettiva". L'invettiva di Carapaz coinvolge anche la regola, apparentemente inattaccabile, che vede il suo Paese poter portare a Parigi un solo corridore: a detta del vincitore in carica, le cose potevano andare diversamente. "In data 3 aprile, forse troppo tardi, la Federazione aveva fatto la richiesta di poter portare più corridori: in realtà, era dal 17 ottobre che si sapeva che a noi sarebbe toccato un solo posto. Questo ritardo per me è la dimostrazione che dietro ci fosse la voglia di non farmi partecipare. Ora vorrei solo giustizia - conclude Carapaz - e poter difendere il mio titolo a Parigi". Al centro del contenzioso i giochi legati al ranking, il parametro scelto dal CIO per assegnare slot alle varie squadre: oggi in testa c'è indubbiamente Narvaez, ma ciò non basta a Carapaz, che punta il dito contro il Governo che dal canto suo, tramite Andres Guschmer Tamariz, il Ministro dello Sport, assicura l'apertura di un'indagine interna.

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