Le Olimpiadi delle donne, da Raffaeli a Paolini: ecco le eredi della ‘Divina’ Pellegrini. Parigi vale un’impresa

Mai come in questa edizione dei Giochi l’Italia può sognare al femminile. Anche Errigo, Palmisano e Testa si candidano a un ruolo da protagoniste. Grandi storie di determinazione e sacrifici per arrivare al sogno a cinque cerchi

di LEO TURRINI -
24 luglio 2024

Chi dopo Federica Pellegrini? Per quasi vent’anni, da Atene 2004 a Tokyo 2021, la Divina del nuoto ha idealmente rappresentato l’immagine dell’Italia delle donne ai Giochi. Nelle vittorie come nelle sconfitte, che pure ci sono state: perché magari non è vero che alla Olimpiade basta partecipare, ma non tutto può essere ridotto alla conta delle medaglie.

Sofia Raffaeli alla sua prima Olimpiade nella ginnastica ritmica è una delle favorite
© Simone Ferraro

Chi dopo Fede, allora? Sofia Raffaeli si presta bene alla suggestione: artista della ginnastica ritmica, questa giovanissima atleta somma la virtù dell’eleganza agonistica alla cultura del sacrificio, perché dietro e dentro ogni suo gesto ci sono anni di silenziosa dedizione.

Poi ci sarebbe, anzi c’è, Arianna Errigo, la portabandiera con Tamberi alla cerimonia inaugurale. Una mamma tosta e ruvida quando serve, sul pianeta scherma ha litigato con tanti senza mollare mai. Con un fioretto in mano, è pronta ad infilzare non solo le avversarie ma anche i cattivi pensieri (non ha mai dimenticato, Arianna, la sconfitta in finale a Londra nel 2012 contro la collega Di Francisca).

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Ancora? Ancora. Irma Testa ha fatto a pugni contro i pregiudizi da quando era bambina. Figlia del Sud più difficile, ha scelto la boxe quando per molti (e molte) associare il ring ad una donna era una eresia, un controsenso. Non ha tenuto nascosta la sua omosessualità. E su un podio olimpico è già salita, mulinando cazzotti con uno stile che ci ricorda come mai gli anglosassoni definissero il pugilato The Noble Art, la Nobile Arte.

Nobile è anche il gusto per la fatica di Antonella Palmisano, la marciatrice che a Parigi difenderà l’oro di Tokyo. Ha percorso migliaia e migliaia di chilometri soffocando i gemiti di dolore. È ancora tra le favorite. Al rango di candidata alla medaglia si è felicemente assuefatta Jasmine Paolini, la tennista. Al Roland Garros è stata protagonista agli Open di Francia e si è ripetuta pure a Wimbledon. Si porta dentro una storia di resilienza: tutto sembrava fuorché una predestinata, invece adesso tutti si aspettano l’impresa (del resto si gioca sulla stessa terra rossa degli Open di Francia).

O ancora la giovanissima Larissa Iapichino, doppia figlia d’arte, pronta a saltare verso un futuro che è scritto nel suoi cromosomi, figlia di Gianni, ex astista azzurro, e di Fiona May. Per non cadere nello…spoiler, fermiamoci qui. Molti altri volti renderanno testimonianza dell’Italia al femminile: a conferma che Federica Pellegrini ha seminato bene.

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