Olimpiadi di Parigi, la stella del volley Egonu: “Sinner? Avrei fatto lo stesso”

La campionessa azzurra difende il numero 1 del tennis Mondiale e racconta le sensazioni alla vigilia dell'esordio nel torneo olimpico. “Io sono la stessa di Rio e Tokyo, ma con più esperienza”

di ALESSANDRO TREBBI
26 luglio 2024
Due stelle azzurre: Paola Egonu e Jannik Sinner

Egonu e Sinner

Parigi, 26 luglio 2024 – “Sinner? Avrei fatto lo stesso. Siamo esseri umani, prima viene la salute”. Parte in difesa di Jannik Sinner la star del volley azzurro, Paola Egonu, nell'intervista che precede l'esordio olimpico contro la Repubblica Dominicana, torneo atteso tre anni da un'Italia che ha voglia di rivalsa e di rivincita rispetto a Tokyo. “Se ha la tonsillite e un medico gli ha consigliato di non giocare – continua la Egonu – ha fatto bene a seguirlo. La vita è una, avrei fatto la stessa cosa”.

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Paola non vuole rispondere a domande che esulino dal campo, e ha ragione, e così passa a raccontare e a raccontarsi dal lato sportivo, dell'esperienza, della vita vissuta a Parigi. Egonu, intanto avete un tifoso come Mattarella sempre al vostro fianco... “Incontrare Mattarella è sempre un onore, chiunque vorrebbe stringere la mano al Presidente della Repubblica. In più sappiamo che è un nostro grande tifoso”. Come vi sentite in questa vigilia? “Siamo felici e cariche dopo la vittoria in Vnl, ma dovremo capire cosa succede partita dopo partita. Durante l'estate abbiamo lavorato molto bene”. E Paola Egonu, come si sente? “Come sono cambiata? Rispetto a Rio e Tokyo ho più esperienza, sicuramente una testa diversa, ma la grinta è esattamente la stessa. Mi sento fortunatissima di poter giocare un'altra Olimpiadi, con una consapevolezza ancora diversa rispetto ai Giochi precedenti”. Tornerà il pubblico dopo le arene vuote di Tokyo. Ha già sentito il calore dei tifosi? “Non siamo state molto fuori, perché per lo più passiamo il tempo tra hotel e campo di allenamento, ma è bello poter tornare in strada, avere il pubblico, sentire il calore della gente”. Da un punto di vista tecnico la vediamo molto concentrata sul muro.. “Sì, ci ho lavorato molto nell'ultima stagione: ne ho capito l'importanza, non solo fare punti ma anche un buon tocco serve per caricare la squadra nel modo giusto”. Velasco ha parlato di ansia, di come combatterla. Come vi trovate con lui e i suoi consigli? “Dobbiamo pensare alla palla, a nient'altro. Solo così si combatte l'ansia. Con Velasco ci stiamo trovando molto bene, sta cercando di prendere le parti migliori di ognuna di noi mettendole a disposizione del gruppo squadra. Dialoghiamo molto, come dovrebbe sempre essere tra allenatore e giocatrici”. Infine una considerazione sui tre allenatori, Velasco, Barbolini e Bernardi, tre mostri sacri del volley italiano e internazionale... “Hanno tre metodi completamente diversi ma mi trovo bene con tutti: so che con loro posso migliorare ancora, grazie ai loro consigli”.  

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