Sua velocità Brignone tifa Leclerc: “Sono ferrarista, Charles lo merita”

La campionessa di sci è appassionata di Formula 1: “Io portabandiera a Milano-Cortina? Magari”

di LEO TURRINI
27 febbraio 2025
Federica Brignone è una testimonial dei Giochi di Milano-Cortina (Pentaphoto)

Federica Brignone è una testimonial dei Giochi di Milano-Cortina (Pentaphoto)

Milano, 27 febbraio 2025 – “Io ho sempre amato la velocità. E nella vita faccio il tifo per chi condivide la mia stessa passione. Sono ferrarista, mi riconosco in Charles Leclerc e spero tanto, con tutto il rispetto per Lewis Hamilton, che questo sia l’anno giusto per lui…”

Ieri Federica Brignone, tenendosi comunque informata su quanto stava capitando tra le dune di Sakhir nei test precampionato della F1, si è allenata sulle nevi di Kvitfjell in Norvegia, dove tra venerdì e domenica due discese e un superg potrebbero avvicinare l’azzurra alla conquista della Coppa del Mondo assoluta.

Sarebbe un bis, è già accaduto nel 2020, all’alba del Covid: causa pandemia pochi ci fecero caso, ma Fede ha realizzato una impresa riuscita, in Italia, soltanto a Gustavo Thoeni, Pierino Gros e Alberto Tomba.

“Ma non è che io faccia tanto caso alle statistiche – dice questa grande italiana dello sport –. I numeri hanno un loro valore, ci mancherebbe. Ma non dicono mica tutto!”

Beh, a proposito di cifre sono diciotto anni che la Ferrari non tocca palla…

“Ah, io un debole per le corse, per l’emozione del brivido. Sono già stata ai box dei Gran Premi, mi piacerebbe tornarci quando sarà finita questa interminabile stagione”.

Stefano Domenicali, il capo della F1, ti ha già invitata.

“Non vedo l’ora. La Ferrari è un simbolo e la storia di Leclerc è umanamente avvincente. Posso aggiungere una cosa?”.

Anche tre.

“Durante i mondiali a Saalbach, dove ho vinto il titolo nel gigante, mio fratello stava leggendo la biografia di Kimi Raikkonen…”

L’ultimo iridato al volante di una Ferrari, nel remoto 2007.

“Lui. Mio fratello mi ha detto che era un libro bellissimo, me lo sono fatto dare e mentre ero bloccata dall’influenza l’ho sfogliato. Risultato: ho vinto i due giganti del Sestriere!”.

Bene o male salta sempre la Formula Uno.

“Beh, io ho voluto sperimentarmi anche nella discesa libera perché non accettavo ci fosse un limite al rischio. Quando ero una bambina, adoravo gli sciatori polivalenti che si dedicavano a tutte le discipline. Ho preteso di imitarli e aver finalmente vinto in discesa durante questo inverno, alla mia età non più verde!, è stata una gioia enorme. Significa essere competitiva anche dove non sembrava possibile”.

Non l’ultima gioia, dai.

“Ovviamente non so come potrà andare a finire la stagione. Ai Mondiali ho ottenuto quanto desideravo, sono in testa alla classifica della Coppa assoluta, ma c’è sempre un’altra gara, un nuovo traguardo”.

Del resto, tra mamma e papà sei una figlia d’arte.

“Però giuro che non mi hanno mai imposto nulla. Caratterialmente sono una ribelle. Se i miei genitori mi avessero imposto di sciare, mi sarei rifiutata. Quello che sono, nel bene e nel male, pregi e difetti, l’ho voluto io”.

Permetti una provocazione?

“Sentiamo”.

Pensi anche tu che nessuno più e meglio di Federica Brignone possa sventolare il tricolore alla cerimonia inaugurale della Olimpiade di Milano Cortina 2026?

“Ma ti pare una domanda da fare alla diretta interessata?”

Anche sì.

“Beh, non dipende da me e naturalmente non ho richieste o pretese. Se accadesse, sarei felice: potrebbe essere l’ultima emozione della mia carriera…”

Continua a leggere tutte le notizie di sport su