Tennis, Andy Murray all’attacco: “Accorciare i calendari, giocatori ipocriti con le esibizioni”

Lo scozzese critica calendario e colleghi: si gioca troppo ma molti si affidano alle esibizioni. “Se fossi in commissione allungherei la off season”

28 febbraio 2024
Andy Murray

Andy Murray

Londra, 28 febbraio 2024 – Non c’è praticamente sosta nel calendario tennistico che si spinge fin quasi a dicembre e riparte già con qualche esibizione durante le feste di Natale per poi partire con la preparazione all’Australian Open, tradizionalmente fissato per metà gennaio. In sintesi, per i giocatori c’è pochissimo tempo per le vacanze e il fisico è messo sempre di più a dura prova. Spesso i tennisti criticano un calendario molto fitto e intenso, con poche pause, ma allo stesso tempo in tanti si affidano alle esibizioni, che non sono tornei ufficiali Atp con punti in classifica ma sono ampiamente remunerative dal punto di vista economico. Questo meccanismo è stato criticato duramente da Andy Murray, uno dei cosiddetti fab four quando il tennis era dominato da Federer, Nadal, Djokovic e appunto Andy.

Andy critico: “C’è anche ipocrisia”

In una intervista a The National, ripresa da Ubitennis, il tennista scozzese ha criticato i calendari attuali del tennis ma anche la programmazione dei colleghi, che si lamentano delle troppe partite ma che poi si lanciano in esibizioni molto spesso per motivi economici. Sentite Murray: “Se fossi un commissioner cambierei senza dubbio il calendario stagionale - le sue parole - Serve accorciare la durata dell’anno di gioco e una off season più lunga. Oltre a questo farei un torneo mille in Sudamerica, c’è sempre grande pubblico sugli spalti e grande passione”. Insomma, si gioca troppo, ma c’è anche chi critica i calendari e poi inserisce delle esibizioni, giocando di fatto ancora di più. Ed è qui che Murray si sbilancia ancora di più: “Forse servirebbero delle restrizioni sulle esibizioni - ancora Andy - A volte i giocatori sono un po’ ipocriti, parlano di continuo del calendario lungo ma poi volano dappertutto per fare esibizioni e non solo. E’ ipocrita perché le esibizioni non sono obbligatorie”. Per Murray poi c’è anche la programmazione annuale di ogni giocatore, che può centellinare meglio le sue presenze sul circuito. Murray è andato a Dubai per il torneo 500 prima di Indian Wells, ma si può anche rinunciare anche se ovviamente danneggerebbe la classifica: “Non si devono giocare tutti i tornei del tour, si può anche decidere di salare qualche tappa, ma ovviamente questo influirebbe sulla classifica, per cui la soluzione migliore è allungare la off season”. Insomma, Murray non vieterebbe le esibizioni, ma cercherebbe di rimodulare il calendario per consentire al fisico dei tennisti di reggere e di non andare incontro a infortuni, tuttavia ci deve essere anche la predisposizione dei colleghi a rinunciare a qualcosa se effettivamente si vorrà cambiare la calendarizzazione: “Non voglio vietare le esibizioni - la chiosa di Murray - Ma chiederei ai giocatori di essere più selettivi, perché vedo che stanno inserendo altre esibizioni nel corso della stagione…”. Intanto, proprio a Dubai, è proseguito il momento nero di Musetti sconfitto già al primo turno dal francese Arthur Cazaux per 6-4 7-6. Il tennista toscano fatica ad ingranare da diversi mesi a questa parte e ha vinto solo il 30% circa delle partite a cui ha preso parte.

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