Camila Giorgi indagata per evasione fiscale nel 2016, gli avvocati: “Ritiro? Nulla a che vedere con accertamenti”

Il caso della campionessa azzurra e il suo recente addio al tennis. I legali: “Dopo il Covid ha pensato di rallentare. Da Calenzano allontanamento temporaneo”. Il rammarico della Federazione

13 maggio 2024
La tennista Camila Giorgi ha detto recentemente addio al tennis

La tennista Camila Giorgi ha detto recentemente addio al tennis

Roma, 13 maggio 2024 – Si scioglie il primo dubbio sull’irreperibilità delle tennista Camila Giorgi. Da ambienti giudiziari pratesi che l’atleta non sarebbe stata trovata quando la Guardia di finanza stava cercando di notificarle un avviso di conclusione indagini della procura di Prato per l'accusa di omessa dichiarazioni dei redditi nel 2016 e conseguente evasione fiscale.

E l’indagine avrebbe fatto venire a galla anche il tacito ritiro dalle competizioni. L'atleta è stata indagata per evasione fiscale nel 2016 ma era irreperibile alla residenza di Calenzano (Firenze), dove le si doveva notificare l'atto. Così dopo vari accertamenti, che hanno coinvolto pure le autorità sportive, è emerso che Giorgi si era cancellata dall'elenco dell'International Tennis Integrity Agency.

L’addio ai campi di Camila però non sarebbe collegato al ‘caso’ degli accertamenti fiscali dell’ormai ex tennista. “Va detto che il ritiro di Camila dalle competizioni agonistiche non ha niente a che vedere con la vicenda legata agli accertamenti della Finanza – spiegano gli avvocati Federico Marini e Carmelo Nicotra -. Si tratta in realtà di una decisione maturata da diversi mesi, fin da dopo il COVID Camila stava pensando di rallentare progressivamente, aveva difficoltà a reggere lo stress dell’attività agonistica”.

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Riguardo all’allontanamento dalla residenza di Calenzano (il sindaco ieri ha detto di averla vista veramente poche volte) “si è tratta di una decisione temporanea dovuta ad una divergenza di vedute all’interno della famiglia – proseguono i legali -, e alla volontà di prendersi una pausa di riflessione per decidere come impostare la propria vita dopo l’abbandono dell’attività agonistica”.

Nessuna intenzione di sottrarsi agli accertamenti o alle responsabilità, “anzi  – concludono – vi è sempre stata massima trasparenza e collaborazione quando richiesta. In ogni caso prossimamente Camila rientrerà in Italia e potrà dare tutte le spiegazioni necessarie, anche tramite i propri legali, nelle competenti sedi”.

Gli accertamenti precedenti

La tennista di Macerata è stata già processata e assolta per non aver presentato la dichiarazione dei redditi per il 2013 e il 2014 dal tribunale di Prato «perché il fatto non costituisce reato» rispetto all'accusa di aver evaso Irpef per 336.000 euro nel 2013 e per 410.000 euro nel 2014.

È stata assolta, spiega la sentenza, per il principio del divieto di «doppia imposizione» poiché i suoi avvocati hanno spiegato che lei aveva già pagato imposte negli Stati Uniti per importi superiori a oltre 50.000 euro l'anno in ciascuna annualità. Inoltre per l'anno 2015 la tennista è imputata, per lo stesso reato di non aver presentato la dichiarazione, in un processo a Prato che ha avuto la prima udienza mentre la seconda è fissata per l'anno prossimo. Gli accertamenti sono proseguiti anche su altre annualità fiscali pregresse.

Binaghi: “Noi esterni. Camila con lo staff giusto...”

"Noi non siamo parte lesa, noi siamo esterni. Poi è ovvio che è un dispiacere immenso per uno dei più grandi talenti del tennis italiano femminile”.

Così il presidente della Fitp, Angelo Binaghi ha commentato il caso di Camila Giorgi e il problema con il fisco per la tennista italiana. “Lei aveva le possibilità di raggiungere risultati sportivi superiori a quelli, comunque ottimi, conseguiti - ha aggiunto -. Aveva un talento dieci volte superiore e l'amarezza c'è sempre stata in tutta la carriera della Giorgi. Con lo staff di Sinner magari sarebbe stata la n.1 e non la n.30”.

Binaghi ha poi concluso: “Se si vuole arrivare al più alto livello possibile, un talento come la Giorgi sarebbe dovuta essere circondata dei migliori specialisti a livello mondiale e questo con Camila non è successo. Noi ci abbiamo provato a compenetrare questa barriera e in parte è una nostra mezza sconfitta non essere riusciti a completare, non sostituire, il suo team”.

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