Coppa Davis, Italia alle Finali. Arnaldi batte Leo Borg: missione compiuta.

Matteo sconfigge col punteggio di 6-4, 6-3 Leo, il figlio del mito, e assicura agli azzurri il punto che mancava per il pass. Completata una rimonta che dopo la debacle col Canada sembrava difficilissima, esulta il capitano Volandri. Sonego piega Ymer, Svezia ko. Bolelli-Musetti perdono nel doppio

di PAOLO GRILLI -
17 settembre 2023
Matteo Arnaldi, 22 anni

Matteo Arnaldi, 22 anni

Bologna, 17 settembre – Siamo ancora alle Finali di Davis. Ed è giusto che il punto per il pass l’abbia firmato Matteo Arnaldi, l’ultimo talento in decollo dell’Italtennis, già protagonista venerdì di quel 3-0 al Cile che ha cambiato tutto nel girone A a Bologna. Il 22enne ligure reduce dagli ottavi agli Us Open batte 6-4, 6-3 Leo Borg, giocatore che non avrà il talento del padre, ma che certo merita una posizione Atp meglio dell’attuale 334esima. Il 20enne svedese brekka in avvio di primo set l’azzurro, che poi reagisce, controbatte e con le marce alte prende il controllo del match fino alla vittoria finale. Ci pensa poi Lorenzo Sonego, che batte 6-4, 6-4 Ymer, a firmare l’altro punto che ci dà il successo nella sfida di giornata con la Svezia. In serata  Bolelli e Musetti, vengono sconfitti in tre set da Bergevi e Goransson con il punteggio di 4-6, 7-6 (4), 10-8, ma è un doppio che ormai non influisce più sulle sorti della sfida.

Ci siamo conquistati il pass per Malaga, dove si affronteranno le migliori otto nazionali del mondo, dal 21 novembre. Affronteremo nei quarti l’Olanda, o la vincente del Gruppo B (Australia o Gran Bretagna). Martedì alle 12 il  sorteggio. Può esultare capitan Filippo Volandri, che dopo la debacle all’esordio col Canada non era certo in una posizione comoda. Poi ha azzeccato tutte le scelte, fino alla qualificazione. Esulta anche Matteo Berrettini, con la caviglia ko ma sempre a fare il tifo dalla panchina. Chissà se Jannik Sinner ci sarà a Malaga. Chissà se sarà richiamato per il doppio Fabio Fognini dopo un’esclusione che ha fatto rumore. Intanto, con Arnaldi, Sonego, Musetti, Bolelli e Vavassori, abbiamo avuto la conferma che l’Italia è resta nel gotha del tennis. E non è poco.

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