Hurkacz batte Rublev, firma l’impresa a Shanghai e ‘salva’ Sinner. Atp Finals più vicine
In caso di vittoria il russo avrebbe scavalcato l’azzurro al quarto posto in classifica. Il polacco invece agguanta la posizione numero 11
Shanghai, 15 ottobre 2023 – Shanghai terra di sorprese. Il master mille dei grandi caduti (fuori praticamente tutte le più grosse teste di serie (Alcaraz, Sinner, Medvedev solo per citare qualcuno) è il teatro di una finale epica vinta da Hubert Hurkacz su Andrey Rublev (6/3-3/6-7/6). Il polacco ora 11 del mondo si è issato fino all'ultimo atto, complici le voragini che si sono aperte in tabellone. Il russo, invece si è fatto strada, battendo in semifinale un ritrovato Grigor Dimitrov dalla classe sopraffina, e ha mancato di un soffio il sorpasso in classifica su Sinner (4 Atp). Il polacco torna alle soglie della top ten alla fine di un tie break thriller, con 18 punti giocati: impresa, sotto gli occhi di Federer, che rimanda – forse solo di qualche giornata - i festeggiamenti di Rublev per la qualificazione al master di fine anno. Torneo dei maestri per cui torna in corsa pure lo stesso Hurkacz.
La partita
Il primo set vede un Hurkacz debordante, che a suon di ace tiene quasi sempre con facilità il servizio. Il punto di svolta è il sesto game: serve Rublev e il polacco fallisce due palle break, ma la terza è quella buona e si porta davanti 4-2. Nell'ottavo game il russo rischia ancora, ma è bravo questa volta ad annullare due palle break e a tenersi il gioco. La fine del set è solo rimandata però: 6-3 Hurkacz.
Ruoli ribaltati nel secondo parziale. Rublev scappa in avanti con un break guadagnato appena al secondo game, e tiene la testa del set fino al 6-3 finale a suo favore. Il polacco, sul 4-2 ha l'occasione per riavvicinarsi: ma Rublev risorge da uno 0-40 e tiene la battuta.
Lunghissimo il terzo e decisivo set. Domina l'equilibrio, e Hurkacz fallisce pure un match point nel decimo game. L'epilogo è il tie break: il polacco recupera mentre e sotto 5/2, annulla una match point e chiude alla quarta chance utile, laureandosi campione mille per la seconda volta in carriera (settimo titolo su otto finali).
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