La solitudine dei numeri primi

Jannik Sinner, un talento senza limiti e un compatriota così distinto e distante dall’orrido macchiettismo italiano

di LEO TURRINI
4 giugno 2024

Roma, 4 giugno 2024 – La solitudine dei numeri primi, beh, credo fosse già nota a Sinner. Sensibile com’è, questo italiano dell’Alto Adige nemmeno aveva bisogno delle certezze aritmetiche del computer: immagino lo abbia sempre sospettato, di essere destinato all’aureo isolamento spettante a chi conquista la cima più alta. Nel suo caso, con una racchetta in mano.

Jannik Sinner numero 1 al mondo
Jannik Sinner numero 1 al mondo

La solitudine dei numeri primi, già. Lasciate stare le fumisterie da algoritmo: il ritiro di Djokovic ha giusto messo il bollo sul certificato di una Grande Bellezza. Jannik ha già vinto l’Open d’Australia, è in semifinale al Roland Garros, ha contribuito in modo decisivo a riportare nel Bel Paese la Coppa Davis. Che sia il primo italiano al top del ranking in mezzo secolo è solo la conseguenza di un viaggio iniziato molto tempo fa. Traguardo: verso l’infinito e oltre, ci mancherebbe.

La solitudine dei numeri primi si esprime in tanti piccoli frammenti, tasselli di un mosaico chiamato Sinner. Un compatriota così distinto e distante dall’orrido macchiettismo italiano. Un giovane uomo che sta lontano dai social. Un tipo che se ha una compagna si limita a chiedere rispetto per la privacy. Una star che evita di andare a fare passerella al Festival di Sanremo perché si deve allenare. Un artista del tennis che da quando è diventato celebre, avendo riavvicinato le masse a uno sport che ormai era un affare elitario, da iniziati, ecco, da quando è un idolo io non me la ricordo una frase sciocca di Jannik, o un volgare doppio senso come avrebbe aggiunto l’amico Mogol. La solitudine dei numeri primi è quella cosa per la quale non sarebbe serio dichiarare che Sinner è uno di noi, perché proprio non è vero, lui è diverso dal connazionale medio (nonché mediocre) e sa il Cielo se non abbiamo bisogno, nell’Italia del 2024, di un esempio atipico, magnificamente unico. Infine, la solitudine dei numeri primi è la malinconica certezza che quando Jannik perderà, ci racconteranno che ha troppi soldi, troppi sponsor, troppo di tutto. Perché la mamma degli invidiosi rancorosi è sempre incinta. La solitudine dei numeri primi sta tutta in due parole secche. Grazie, figliolo.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su