"Un giorno giocherò su quell’erba". L’edicola di Giuliana e il bar di famiglia. Dove Jasmine ha iniziato a sognare

A Bagni di Lucca vive la famiglia Paolini. I ricordi di quella bambina appassionata di tennis e ora nella storia

di MARCO NICOLI -
10 luglio 2024
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Bagni di Lucca (Lucca), 10 luglio 2024 – Nel piccolo paese della Valle del Serchio tutti se la ricordano sempre sorridente, scherzosa e pure determinatissima: "Un giorno giocherò anche su quell’erba" prometteva da ragazzina.

Oggi è il giorno che può fare la storia. C’è la semifinale del torneo dei tornei, Wimbledon. Jasmine in campo. Dalla Garfagnana alla Versilia ci sono tifosi speciali: la sua famiglia, i parenti, gli amici, tanti tifosi e quelli che "io l’avevo detto". Tra scaramanzie e brividi sarà la mamma Jaqueline a tenere tutti informati. E sulla scia di Paolini, ieri un altro toscano, il 22enne Lorenzo Musetti, di Carrara, si è preso la semifinale di Wimbledon e domani dovrà affrontare Djokovic per un posto in finale. Buon sangue – toscano – non mente. Jasmine Paolini, due occhi guizzanti sotto un cesto di capelli ricci, merito del quarto di sangue ghanese che gli arriva dalla famiglia materna, e un sorriso che oggi come allora non si dimentica e che a Bagni di Lucca – dove Jasmine è nata e tutt’ora vive con la famiglia – tutti ricordano. "Era una bimba che metteva allegria, molto dolce, alla quale era impossibile non voler bene. Siamo tutti emozionati ed orgogliosi di quanto sta facendo oggi nel tennis", dice Giuliana Pieri, la signora che quando Jasmine era bambina gestiva l’edicola nella piazza della frazione Ponte a Serraglio dove i genitori della tennista – il padre Ugo e la mamma Jacqueline, polacca di Lodz ma di padre ghanese, assieme alla nonna Ivonne Micheletti – gestivano il bar Cristallo.

Proprio alla nonna Ivonne, Jasmine è ancora legatissima. Al punto di aver trovato il modo di farle una visita tra uno Slam e l’altro alla vigilia della partenza per Wimbledon. Quella di Jasmine è stata un’infanzia del tutto simile a quelle di altre migliaia di ragazzini nati e cresciuti in un borgo. La scuola, i giochi in piazza con le amiche e con il fratellino William, di qualche anno più piccolo, e tennista a sua volta. Già la passione per racchetta: è un fattore comune in famiglia. Il padre era un tennista, come lo era lo zio Adriano. Sono loro i due che per primi la portano bambinetta a imparare al circolo tennis del paese, il ”Mirafiume“. "In famiglia l’abbiamo sempre sostenuta – dice lo zio Adriano – I suoi genitori sono stati esemplari e non le hanno mai causato pressioni. Ha potuto fare i suoi percorsi in tranquillità, con la tenacia e la voglia di riuscire".

“Spesso quella bambina così deliziosa e sempre con il sorriso sulle labbra era qui, curiosa e incuriosita da tutto ciò che girava nell’edicola", aggiunge ancora la signora Pieri. Fumetti e figurine, qualche sogno nel cassetto. E tante curiosità che Jasmine mette nell’apprendere i rudimenti del tennis con i suoi primi maestri a Borgo a Mozzano, Marco Picchi e Ivano Pieri. Forza di volontà e carattere subito in campo. Mano mano che il talento cresce e gli obiettivi salgono arriva la decisione di iscriversi al circolo di Forte dei Marmi, dove trova Sergio Marrai, direttore tecnico del Tennis Italia Forte dei Marmi. "Quando è arrivata da noi – racconta Marrai – Jasmine era già in possesso di un ottimo bagaglio tecnico, il maestro con cui era cresciuta aveva lavorato molto bene: con noi è migliorata molto sotto l’aspetto psicologico, ha aumentato la convinzione dei suoi mezzi atletici e ogni volta che si allenava vedevi nei suoi occhi una determinazione sempre più feroce. Mano a mano che ha risalito la classifica del ranking mondiale, Jasmine ha alzato ogni giorno l’asticella: vederla allenarsi era un piacere, perché trasmetteva la consapevolezza che il futuro avrebbe potuto regalarle altre soddisfazioni".

Oggi Ugo e Adriano, come tutto il resto della famiglia, sono ancora i primi tifosi di Jasmine. Talmente presi ed emozionati a ogni partita che qualche volta non ce l’hanno fanno a vederla in tv. "Ero fuori con il cane, l’ho registrata, dopo la guarderò... Ogni tanto ho dato qualche sbirciata al cellulare", ha detto il padre Ugo subito dopo la vittoria contro Navarro. E allora è la madre Jaqueline a seguire la diretta e tenere tutti aggiornati su come vanno le cose. Sarà così anche oggi, quando Paolini scenderà di nuovo sull’erba di Wimbledon per giocare per la storia: se oggi pomeriggio batte la croata Donna Vekic diventa la prima donna italiana a conquistare una finale al torneo più antico e prestigioso del mondo.

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