Sinner, Giron è una pura formalità: Jannik agli ottavi degli Australian Open
L’azzurro passa in tre set ed elimina il pupillo di Agassi. Qualche sbavatura su dritto e gioco a rete, ma il servizio è in miglioramento. Ora c’è Rune
Melbourne, 18 gennaio 2025 – Il “buongiorno” si vede dal mattino e Sinner lo scrive a chiare lettere sulla telecamera dopo la sua vittoria di terzo turno. Giron aveva promesso una tattica aggressiva, tutta rischio e punti. Ma oggi Jannik va di fretta, tant'è che l’azzurro piazza un break alla prima occasione disponibile e prende il largo già dal set iniziale. Agli Australian Open è l’antipasto di una partita a senso unico (salvo qualche sbavatura di dritto e nel gioco a rete): Sinner elimina (6-3, 6-4, 6-2 ) l’americano.

Ecco per il 23enne di Sesto Pusteria un posto pronto agli ottavi, dove sfiderà Holger Rune: il danese, proprio l’altro giorno, ha eliminato Matteo Berrettini.
"Se vorrò restare in questo torneo però – dice Jannik nell’Intervista post-match di Jim Courier – dovrò migliorare alcuni aspetti”.
La partita. Sinner non ha alcuna intenzione di ripetere gli errori fatti contro l’australiano Shoolkate, che al secondo turno è pure riuscito a strappargli un parziale. Così il 23enne di Sesto Pusteria imposta il suo cruise control su un ritmo elevatissimo: i game di Giron sono praticamente solo frutto di qualche errore in più da parte del numero uno al mondo. Voti decisamente più alti per Jannik al servizio, che oggi è riuscito a far male anche con la seconda. Unica nota stonata? Una palla break concessa sul più bello, ma cancellata con facilità grazie a una battuta vincente.
Se il secondo set non è una copia del primo poco ci manca. L’azzurro spezza di nuovo gli equilibri (dopo una resistenza da parte di Giron durata due turni di battuta) nel quinto game. Due vincenti del campione in carica degli Australian Open e due errori dell’avversario che valgono il 3-2 Sinner. L’americano subito dopo quasi si riprende il maltolto, ma è ancora una volta il servizio a salvare l’altoatesino, che si porta avanti 4-2. L’azzurro tenta diverse soluzioni alternative: una su tutte un serve and volley piuttosto praticato (pure sulla seconda di servizio), ma con modesto successo, un però per gli errori nelle voleé, un po’ per merito di Giron, che rispondendo più lontano dal campo disinnesca il kick del campione Slam. Troppo forte però la pressione da fondo di Jannik, che incamera anche il secondo parziale.
E’ un tracciante di rovescio lungolinea, una risposta che gela Giron e fa volare subito in testa (con break) Sinner anche nel terzo set. L’acuto poi un piccolo blackout, quando l’azzurro con tre errori di dritto regala altrettante palle break all’americano che però non riesce a piazzare la zampata vincente. La scena si ripete nel turno successivo di battuta di Jannik, ancora troppe seconde, ancora un dritto che scricchiola: questa volta l’americano riesce a strappargli la battuta avvicinandosi al campo e sfruttando gli errori del numero 1 al mondo per il 2-2. Durano poco però le speranze di Giron, lamenta un problema al piede (a causa di una vescica) e viene nuovamente breakkato da Sinner. Mentre in campo si tratta l’americano l’azzurro ha tempo per consultarsi col suo angolo: piede appoggiato alle transenne e mano dietro la schiena, come fosse una semplice chiacchierata fra amici. Ecco il crollo americano, che non vince più un game fino al 6-2 definitivo.
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