Tennis, Bracciali torna a parlare dopo la vicenda scommesse: “Cornuto e mazziato”

L’ex tennista professionista è stato costretto al ritiro per una sentenza relativa a una presunta combine di una partita con Potito Starace: il tribunale di Cremona lo aveva assolto

di MANUEL MINGUZZI
26 dicembre 2023

Daniele Bracciali

Bologna, 26 dicembre 2023 – Daniele Bracciali è tornato sui campi da tennis e ora fa il tecnico, ma può lavorare solo in Italia perché in campo internazionale gli è proibito da una sentenza della Tennis Integrity Union. Tutto nasce nel 2011 quando Bracciali è accusato di aver truccato gli incontri del torneo di Barcellona, in particolare quello tra Potito Starace e Gimeno Traver. Il risultato è che Bracciali si è ritrovato assolto dal Tribunale di Cremona ma radiato dal mondo del tennis internazionale, lui che è stato numero 48 delle classifiche di singolare e numero 21 di quelle di doppio. In particolare, a Bracciali è stato contestato di essere il facilitatore delle combine e delle scommesse su quel famoso incontro di Starace, truccato, secondo l’accusa, dopo aver messo in contatto il collega con due scommettitori commercialisti di Bologna.

Eppure, Bracciali avrebbe potuto uscirne pulito per tutti se all’inizio avesse tirato dentro qualche collega tennista. Il racconto di Bracciali a Fanpage parte dall’inizio dell’indagine: “Ho saputo dai giornali e allora sono andato a parlare con il procuratore di Cremona - le sue parole - Ero terrorizzato perché mi accusavano di associazione a delinquere transnazionale con il rischio di 10 anni di carcere. Sospettava di me, che fossi il tramite con i giocatori italiani per alterare le partite, ma al termine dell’interrogatorio il procuratore mi disse ‘ho capito che lei non ha fatto niente, se mi dà due nomi le do una mano anche al processo’ sportivo”. Quei nomi, però, Bracciali ha scelto di non farli: “Non avevo nessuna intenzione di farlo e dopo si sono accaniti su di me, ma rifarei quella scelta di non tirare dentro a vanvera altri giocatori per salvarmi”. Alla fine anche la federazione prende gli atti di indagine e Bracciali continua a essere attaccato da determinate persone e i due processi, sportivo e penale, proseguono. Il tennista era stato accusato di aver fatto da tramite con Starace grazie a un telefono fornito dai commercialisti, ma i due nella deposizione di Cremona hanno negato di aver fornito quel dispositivo. E se c’era da truccare una partita, Bracciali avrebbe potuto farlo con le sue: “Il giudice di Cremona ha capito che non cera bisogno di combinare le partite di altri, ma le mie e in quattro anni di indagine non è uscito niente sul sottoscritto”, il racconto dell’ex tennista. In sede sportiva Bracciali viene comunque squalificato un anno per violazione dell’articolo 1 del Regolamento di Giustizia, perché non poteva da tennista professionista parlare con degli scommettitori. Bracciali viene anche sospeso dall’Atp. In ambito penale, invece, Bracciali viene assolto con formula piena dal Tribunale di Cremona e infatti torna nel circuito e raggiunge gli ottavi di finale al Roland Garros in coppia con Andreas Seppi e vince il torneo di Gstaad in coppia con Matteo Berrettini. Purtroppo, però, la storia non finisce perché la Tennis Union Integrity porta avanti le indagini e nonostante l’assoluzione sul penale arriva la radiazione per decisione del giudice Mclaren: “Di solito il giudizio penale è altamente persuasivo sul lato sportivo, invece noi siamo andati a processo al contrario: dopo l’assoluzione nel penale, in ambito sportivo non sono state considerate le sentenze italiane. Una roba incredibile”, il racconto di Bracciali che ora si ritrova impossibilitato a lavorare all’estero, mentre in Italia può farlo. “Di solito per una radiazione servono 7-8 partite truccate - l’attacco di Bracciali - Io sono stato squalificato per una partita in cui non ero coinvolto e mi hanno tenuto dentro questa storia per un telefono in cui era salvato un nome ‘Braccio2’ nella rubrica di uno dei commercialisti. Peccato che loro a processo hanno di detto di non avermi mai dato quel telefono”. E allora Bracciali, che è tecnico nazionale, non può seguire gli allievi all'estero e ha deciso di non guardare più il tennis in televisione: “Non riesco a guardare le partite, la vicenda mi brucia molto e dal punto di vista lavorativo non posso seguire i miei ragazzi nei Challenger o nei Future. Mi sento cornuto e mazziato”.

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