Wimbledon, Medvedev vince la maratona contro Sinner: Jannik capitola al quinto

L'altoatesino lascia Wimbledon al termine di una maratona con quattro ore di gioco e un malore dopo due set, alla fine vince Medvedev al quinto

di MANUEL MINGUZZI -
9 luglio 2024

Londra, 9 luglio 2024 - Serviva un Sinner al 100% per battere il miglior Medvedev della stagione. E non c'è stato. Jannik cede il passo ai quarti di finale, lottando per quattro ore, ma influenzato da un malore accusato nel terzo set quando ha accusato un giramento di testa. Dopo la sosta e le cure Sinner ha trascinato la partita al quinto set ma gli è mancato il guizzo finale. Medvedev si è preso l'accesso in semifinale per 6-7, 6-4, 7-6, 2-6, 6-3.

Jannick Sinner
Jannick Sinner

Sinner e il malore

Jannik si presenta al match forte di cinque vittorie consecutive, ma sull’erba è un inedito e la ragnatela del russo, con palla piatta e bassa, può dar fastidio. La partita di Sinner si gioca sull’alternanza e la capacità di capire quanto sottostare al palleggio da fondo e quando attaccare e andare a rete. Importanti, decisive, le percentuali sulle prime di servizio. La partita si innesca subito su scambi abbastanza lunghi, soprattutto sulla diagonale di rovescio, poi Sinner cerca di andare a stuzzicare il diritto di Medvedev, ovvero il colpo più debole. L’andamento del primo set segue i servizi tra bordate di qua e bordate di là e non ci sono palle break od occasioni per i risponditori, anche se spesso lo scambio si accende oltre i dieci colpi. Si arriva alle fasi finali con accenni di tatticismo, Medvedev ogni tanto a rete e Sinner più arretrato sulla risposta, ma nulla che possa evitare il tiebreak. Sul 2-1 c’è uno scambio da 33 colpi che sembra piegare le gambe a Sinner con la smorzata del russo, ma l’altoatesino reagisce e si spinge fino al 5 pari. Qui, un doppio fallo sanguinoso, consegna set point a Medvedev che restituisce il favore sparando due diritti out. Non basta, Daniil annulla la chance con un gran scambio e alla fine la soluzione del primo set è un doppio fallo, il quarto del set del russo, che consente a Sinner di andare avanti dopo un’ora di gioco. Nel secondo set lo spartito non cambia, Medvedev decide di rischiare e accelerare, pure col servizio, fioccano i doppi falli, mentre Sinner si ritrova spesso l’avversario a rete e non sempre il passante riesce. Daniil prova a sparigliare l’equilibrio nel terzo game con due palle break consecutive e il diritto in corridoio di Sinner apre alla fuga sul 3-1. C’è un calo anomalo di Jannik sia come verve che come efficacia, ma inizialmente riesce quantomeno ad accorciare sul 3-2 al termine di un game molto lottato. Jannik rischia di capitolare definitivamente nel settimo game quando concede due palle break con due doppi falli, ma riesce a uscirne con passante di rovescio e prima di servizio. Il momento decisivo si vive sul 5-4 e servizio per Medvedev, perché a fronte di un Sinner svuotato il russo è concreto al servizio e chiude con un ace per impattare i conti: 6-4. Il margine di errore di Sinner è sempre più sottile con un Medvedev così centrato e ogni tanto qualche diritto scappa dal controllo dell’altoatesino, imbrigliato dalla tattica ragnatela del russo. Un po’ il problema dei primi sei precedenti, tutti a favore di Medvedev. Sull’1-1 del terzo subito due palle break per Daniil che concretizza con una grande difesa: Sinner in difficoltà e costretto a chiamare il medico a causa di un giramento di testa che spiega il rendimento sottotono. Dopo dieci minuti di cure negli spogliatoi si riprende, con Medvedev che consolida il vantaggio al cospetto di un Sinner che prova a tenere la scia: 3-2. La partita è in mano al russo che comanda ritmo e tattica, con Sinner a inseguire e tarare la sua condizione fisica, che continua a non essere ottimale. Jannik accorcia il più possibile gli scambi e sfodera ben quattro smorzate in un game solo, dimostrando di non aver la tenuta per la battaglia da fondo campo. Si arriva al 5-4, con un Sinner più vispo nel nono game ma sempre ancorato a qualche smorzata, quando il russo va per chiudere il terzo set e succede l’impensabile, ovvero tre errori di fila che consentono tre palle del contro break. Il cinque pari giunge con il quarto errore del russo che spara out il rovescio lungo linea e successivamente la rimonta è completata con il 5-6. Qui Sinner ha due set point brillantemente annullati da Daniil che trascina il parziale al tiebreak, ed è forse il momento decisivo. A fare la differenza sono un paio di errori di diritto di Sinner che mandano Medvedev sul 5-2, margine non più colmabile e che manda il russo avanti due set a uno con un ace a uscire imprendibile. Il quarto set si apre in equilibrio fino all’uno pari quando è ancora la smorzata a fornire a Sinner la chiave per strappare il servizio e prendersi un vantaggio. Jannik non fa accenni di smorfie ma appare più vispo rispetto al momento di difficoltà di un’ora prima e anche la produzione di colpi è migliore. La partita è cambiata e Sinner si prende il doppio break di vantaggio con un errore del russo con la smorzata. L’altoatesino sale 5-2 e non si volta più, chiudendo di autorità all’ottavo game per 6-2 e rimandando l’epilogo al quinto set. Il parziale decisivo è una battaglia, e ci mancherebbe altro, e il campo da tennis è diventato un ring nel quale darsele di santa ragione. I pugili, non più tennisti, non lesinano ganci e montanti e il primo ad assestare un colpo importante è Medvedev che strappa il servizio a Sinner e vola prima 3-1, grazie a un errore di diritto dell’avversario, e poi 4-1 al termine di un game interminabile che Jannik lascia con un rovescio in corridoio. Si giunge al 5-3 e Sinner è meno lucido del suo avversario che dunque vince in quattro ore di gioco e si qualifica alla semifinale di Wimbledon.  

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